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Visualizzazione dei post da settembre, 2020

Se saprai starmi vicino

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Se saprai starmi vicino, e potremo essere diversi, se il sole illuminerà entrambi senza che le nostre ombre si sovrappongano, se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere. Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo e non il ricordo di come eravamo, se sapremo darci l’un l’altro senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo se il tuo corpo canterà con il mio perché insieme è gioia. Allora sarà amore e non sarà stato vano aspettarsi tanto. (Pablo Neruda)

"Ero costretta ad affrontare la realtà: mio figlio era un tossico"

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di Katya Maugeri "Ero costretta ad affrontare la realtà: mio figlio era un tossico. Era incomprensibile. Dovevo accettarlo, ma come fa una madre ad accettare di perdere il figlio?" Jeff aveva improvvisamente cambiato amici, perso l’interesse per lo sport e per altre attività che prima gli stavano a cuore. Iniziava a rimanere fuori casa sempre più tardi la sera, o addirittura tutta la notte, con la nuova "comitiva di amici". Era cambiato il suo modo di vestire: trasandato, lontano dalle sue abitudini. Libby, educatrice di professione e genitore premuroso, racconta il suo atroce dolore, quello di una madre che vede il suo brillante Jeff trasformarsi nell'immagine sbiadita di ciò che era. Inizialmente, la droga è solo una bravata da ragazzini, ma presto prende il sopravvento e mostra il suo volto più feroce: la dipendenza, la schiavitù. Il tunnel da attraversare e dal quale uscire vivi. La donna non si perde d'animo: rivuole il suo Jeff. I

Gli "hikikomori": isolati e esiliati dal mondo

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di Salvatore Monaco Scrivo questo articolo sulle nuove forme di dipendenza, più con la preoccupazione di un genitore che con fare da esperto. Osservo molti dei comportamenti dei miei due figli adolescenti e cerco di capire, di entrare nel loro modo di pensare, di vedere il mondo oggi, magari come lo vedevamo noi quasi cinquantenni, circa 35 anni fa, magari con le stesse dinamiche di oggi, solo con  diversi  tempi e nuove  tecnologie. Vorrei porre all’attenzione dei gentili lettori, un fenomeno che sta letteralmente caratterizzando la nostra epoca, ossia quello del cosiddetto “hikikomori”, che nella meravigliosa lingua giapponese, significa appunto, “isolarsi, stare in disparte”.  Questo termine viene oggi menzionato da molti studi poiché rappresenta un triste fenomeno, ovvero quello del ritiro dei nostri adolescenti, ma anche tardo/adolescenti, dalla vita reale, confinati sempre più tra le quattro pareti della propria stanzetta, alle prese con vari aggeggi elettronici: pc, console

“Il bacio” di Neruda. La terapia della poesia

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Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai, ti volterai senza vedermi ma io sarò li Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni Vorrei essere una nuvola bianca in un cielo infinito per seguirti ovunque e amarti ogni istante Se sei un sogno non svegliarmi Vorrei vivere nel tuo respiro Mentre ti guardo muoio per te Il tuo sogno sarà di sognare me Ti amo perché ti vedo riflessa in tutto quello che c’è di bello Dimmi dove sei stanotte ancora nei miei sogni? Ho sentito una carezza sul viso arrivare fino al cuore Vorrei arrivare fino al cielo e con i raggi del sole scriverti ti amo Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno tra i tuoi capelli, per poter sentire anche da lontano il tuo profumo! Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi.