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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Emergenza Covid-19, Centro di solidarietà Il Delfino: "È necessario applicare un senso di giustizia sociale"

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di Katya Maugeri - foto di Francesco Aloe (intervista pubblicata su Sicilia Network:  https://www.sicilianetwork.info/emergenza-covid-19-centro-di-solidarieta-il-delfino-e-necessario-applicare-un-senso-di-giustizia-sociale/ ) COSENZA – L’emergenza Covid-19, nonostante la fase due, non si placa. Una lunga quarantena che però qualcosa ha insegnato. Un senso di responsabilità nei confronti del prossimo, una lente di ingrandimento e una presa di coscienza maggiore destinata a produrre qualcosa di concreto. Sono cambiate le nostre abitudini, abbiamo imparato a guardare le cose da prospettive diverse. L’incertezza del futuro, la difficoltà di gestire le nostre relazioni ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e la capacità di approcciarci al sociale. «Il virus non è in vacanza. Non dobbiamo quindi smettere di essere responsabili. È necessario fornire risposte nuove a una situazione sociale critica. Risposte diversificate ai tanti bisogni che questa crisi ha amplificat

I valori dello spirito al tempo del Coronavirus

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di don Salvatore Vergara presidente onorario de “il delfino” Permettetemi, in questi tempi così delicati e problematici, un piccolo contributo che esprima non solo il mio piccolo punto di vista, ma anche un sentito e affettuoso messaggio per l’intera famiglia del “Delfino”. Scorrendo i canali televisivi ci imbattiamo, tutti, in diversi e variegati esperti che vogliono renderci edotti su vari temi con cui abbiamo a che fare quotidianamente: una pletora di virologi, epidemiologi, pneumologi, riabilitatori ci stanno dicendo ogni giorno che cosa ci sta accadendo, come dobbiamo comportarci, a che cosa dobbiamo stare attenti, le precauzioni da prendere e così via … Insieme a questi esperti, c’è anche tutto un mondo di opinionisti che dicono la loro sulla ripresa, sulla ripartenza e su come la nostra vita cambierà o non cambierà. Infine, grandi esperti di economia e di finanza ci illustrano continuamente il mondo di prima e di dopo, facendo proiezioni e previsioni, più o meno

Tossicodipendenza e reati: capire per "punire meno"

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  di Veronica Oliveto Il complesso fenomeno della tossicodipendenza, nella sua costante evoluzione, interessa diversi campi di studio, da quello psicologico e sociale a quello farmacologico-sanitario, a quello giuridico-legale. Per quanto concerne quest'ultimo campo si può affermare che la condizione di tossicodipendenza è considerata un fattore di rischio rilevante rispetto alla commissione di reati e ciò potrebbe essere interpretato come: - una conseguenza della necessità del consumatore di procurarsi la sostanza; - come la perdita di freni inibitori dovuta proprio al consumo di determinate sostanze (queste infatti alterano la percezione compromettendo la libertà di pensiero e di scelta); - come conseguenza di una sofferenza che invece di esprimersi attraverso le parole si manifesta mediante la messa in atto di un comportamento deviante. Molti infatti sono i danni che la dipendenza causa ma, è interessante notare come nella maggior parte dei centri di cura il

Il sole è per tutti

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di  Carmine R.C. A quasi due mesi da quello che ha cambiato il mondo abbiamo assistito un po' a tutto, o meglio abbiamo vissuto impotenti al dolore, allo strazio. Ma quello che sicuramente ci ha fatto più male è stata l'impotenza. Noi che ci sentivamo invincibili, noi che giornalmente ognuno a suo modo prendevamo a "calci in faccia" l'universo spavaldi e stupidi allo stesso tempo. Fino a quando un bel giorno ci siamo alzati e qualcuno ci aveva preso a noi a "calci in faccia" a differenza nostra mandandoci ko, alla prima ripresa con l'aggiunta di un mortificante ridimensionamento di quella presunzione che ci ha accompagnato fin da quando pur consapevoli sfidando tutto e tutti mangiandoci la famosa mela. E adesso? Bella domanda. Oggi che ancora siamo chiusi in gabbia, proprio alla stessa maniera come per secoli abbiamo rinchiuso animali, infischiandosene delle loro sofferenze perché lo spettacolo aveva la precedenza sui sentimenti e sui ris

La solitudine, che cos'è? Condizione e conseguenza dell'evoluzione dell'uomo

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di Francesco Tornelli La solitudine è una condizione e conseguenza dell'evoluzione dell'uomo, ma nonostante ciò, in questo momento così triste per l'umanità, le persone riscoprono il perché l'essere umano è sulla terra (certo non tutti), ma proprio adesso che dobbiamo stare lontani l'uno dall'altro ci accorgiamo di quanto sia importante l'altro, di quanto ci fa sentire bene aiutare l'altro.  Giorni fa stavo facendo la fila al supermercato e dopo circa mezz'ora ero quasi davanti all'entrata ed ho visto una signora anziana, minuta, con due enormi buste della spesa e una cassa d'acqua. Era in difficoltà, si fermava ogni due metri per riposare le braccia, io la guardavo e sentivo il bisogno di aiutarla. Pensavo che se aiutavo la signora perdevo il mio posto nella fila, questo pensiero mi ha fatto riflettere a ciò che avrei avuto da fare e al tempo che avrei perso.  Non avevo nulla da fare. Sono corso dalla signora e preso le sue bus

Buona Pasqua di Albert Camus

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Non camminare davanti a me potrei non seguirti; non camminare dietro di me, potrei non sapere dove andare. Cammina a fianco a me e sii per me un amico!

Ritrovare lo slancio e il senso del dovere

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Insegno Lingua e Cultura italiana in Francia in diverse scuole, per la maggior parte istituti universitari. Ho sempre pensato al mio lavoro come alla passione della mia vita a cui dedicarmi con dedizione e abnegazione. In fondo, l’ho scelto fin da piccola. Senza che mai si insinuasse in me il dubbio se fosse stata la scelta giusta, se valesse davvero la pena dedicare tante energie a un lavoro che richiede molto tempo, quello della complessa organizzazione della didattica, e il tempo, importante, dell’ascolto dei nostri studenti. Circa un mese fa qualcosa ha cominciato a vacillare. Un nemico invisibile si è insinuato nel nostro quotidiano tranquillo, ordinato e monotono. Il panico qua si è diffuso in ritardo rispetto all’Italia. Il problema sembrava lontano da noi, e ci sentivamo ancora forti ed invincibili come se la frontiera potesse bloccare l’entrata al nemico. Ma il nemico ha superato ogni ostacolo e si è mostrato a noi in tutta la sua crudeltà. E qualcosa si è rotto. C

Assunti di base, nevrosi da guerra e whatsApp: quando la tecnologia ci viene in soccorso

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di Salvatore Monaco Riflettevo da un po’ di giorni su  come il mondo della tecnologia, che fino a poco tempo fa condannavamo un po' tutti per i suoi eccessi, per rischi di  dipendenza che può avere su ognuno di  noi, sia diventato improvvisamente, con la diffusione della pandemia da Covid-19, lo snodo cruciale per mantenere vive tutte le nostre relazioni, sociali, familiari, lavorative.      Medici e operatori sanitari, eroi in prima linea in questo periodo tremendo, hanno dovuto utilizzare le videochiamate per far rendere l’estremo   saluto   alle   famiglie dei pazienti che stavano morendo e non li avrebbero più potuto rivedere. Momenti drammatici, forti, che difficilmente gli operatori sanitari potranno scordare, che porteranno con se per il resto della propria vita. Solo a pensarci mi viene un nodo alla gola. Il disturbo post traumatico da stress accompagnerà molte figure professionali per un bel po’ di anni, un po’ come reduci del Vietnam, ci si sveglierà di colpo

Voglia di vivere e non di sopravvivere

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di Salvatore Tridico Vivere in una famiglia che non è la tua in una casa che non è la tua in un clima di tensione quotidiano non è facile da gestire. Ogni giorno cerco la pazienza necessaria per superare queste difficoltà ma ci sono giorni in cui vorrei evadere da ciò che mi circonda. Il desiderio di vivere autonomamente e indipendentemente si fa sentire sempre di più. Mi sento un leone in gabbia!  Sento che sto sprecando tempo prezioso della mia vita con persone che mi tolgono energia vitale e mi fanno sentire demotivato. Ho qualità e la capacità che vorrei e saprei sfruttare a mio vantaggio per realizzarmi ma al momento non ho gli strumenti per farlo. Restare sereni e tranquilli in un clima teso con persone che non condividi i loro atteggiamenti non è facile. Tra me e me penso. Bisogna gestire, bisogna avere pazienza, ma ci sono giorni in cui ho bisogno di sfogare il malessere che ho dentro, quel peso sullo stomaco e cerco il modo migliore per farlo. Penso a come sarà la

Con lo sguardo dritto verso il futuro

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di Giuseppe Mastroianni  È passato un anno dal mio ingresso e credetemi me ne sono successe tante di cose, sia piacevoli che spiacevoli. Ricordo il primo giorno, le mie emozioni, tutto quello che mi passava per la testa, il viso di mia madre, di mia sorella e delle persone che mi volevano bene, quei visi che sembravano dire: "Speriamo che questa sia la volta giusta..." Lasciavo tanto fuori da queste mura, tante persone importanti, ma per come stavo messo non potevo essere d'aiuto a nessuno, anzi potevo solo portargli altri problemi. Vi riassumo un po' la mia esperienza: faccio il mio ingresso al Delfino il 2 aprile 2019, mi trovo ben fin da subito, anche perché c'ero già stato in passato e conoscevo l'equipe, il 13 giugno vengo arrestato e dopo un breve periodo in carcere faccio richiesta per poter rientrare qui al Delfino, da lì una serie di avvenimenti spiacevoli che mi hanno distrutto e destabilizzato mentalmente, la rottura con la mia compa