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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Natale è arrivato e fa male

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di Marco Tornelli Natale è una festa importante. Una festa pronta a riunire tutte le famiglie pronta a far vedere ai tuoi occhi esplodere i sorrisi delle persone che ami, ma purtroppo non per tutti è così: a qualcuno resta solo questo immenso desiderio. C'è chi come me ha perso la libertà ed è difficile passare questi giorni lontano dalla famiglia: provi a sorridere ma dentro te hai una sofferenza atroce, vorresti un loro abbraccio e invece stringi a te chi è costretto a soffrire lontano dalle proprie famiglie. Eh già proprio come me. Desideri poter uscire anche solo per andar a fare un regalo proprio alle persone che ami, ma tu devi stringere i denti e intrappolare le lacrime nei tuoi occhi solo, questo puoi fare. Quindi, passi il Natale abbracciando la tua famiglia da lontano: Auguri di buon Natale a tutti noi con la speranza di poter accogliere nuovamente la libertà.

Coltiviamo speranza e amore

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di Raffaele Gencarelli A Sondrio una madre sfortunata assiste impotente alla morte della sua bambina nel pronto soccorso del nosocomio cittadino: il dolore atroce la porta a gridare tutta la sua disperazione, la sua rabbia. Difficile non comprendere, al solo pensiero si smuovono le viscere, il cuore si attanaglia in una morsa di sofferenza condivisa, eppure li, nella civile Sondrio, in pieno periodo natalizio, in un luogo di sofferenza non scatta la solidarietà, non scatta la comprensione, alcune "persone" hanno la vigliaccheria di apostrofare quella madre come scimmia. L'unica colpa di quella donna è il suo colore, la sua pelle nera, come se il dolore fosse una prerogativa di alcuni, magari di pelle bianca, magari italiani. Si avverte sempre di più nella nostra società, una prevaricazione verso il diverso, il nero, il gay, il drogato, verso le donne, scarsa attenzione verso i malati, gli anziani, si assiste ad una sempre più marcata apatia per il prossimo, l

Un video che racconta le nostre fragilità. Noi come Scrooge

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di Salvatore Monaco È già passato un anno dal laboratorio in cui gli spiriti del Natale passato presente e futuro, si sono "impossessati" degli ospiti e degli operatori del Centro Di Solidarietà Il Delfino facendo indossare a ciascuno di noi i panni dell'avido e insensibile Scrooge, incattivito dalla vita e dalle scelte sbagliate, orientate al materialismo e non curante degli affetti. Il gioco di ruolo sul canto di Natale è stata una grande occasione per riflettere sugli errori del passato e indirizzare la nostra vita verso ogni forma di cambiamento positivo. A turno ogni partecipante del laboratorio si è immedesimato in uno degli spiriti, oltre al povero Marley, socio del rude Scrooge, con l'obiettivo di far redimere quest'ultimo e favorire l'abreazione delle sue emozioni negative imprigionate nell'inconscio. Questa bellissima esperienza ludica e terapeutica ha introdotto il laboratorio di lettura e scrittura autobiografica a cura della

La dipendenza iatrogena quando la cura diventare il problema

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di Salvatore Monaco psicologo e responsabile della comunità Eden Il Delfino Ogni protocollo di cura nel campo delle dipendenze  è condizionato dal periodo storico e politico in cui viene strutturato e in questi ultimi 20 anni  si sono alternati percorsi di cura basati principalmente sulla politica della riduzione del danno, ad altri più improntati alla riabilitazione vera e propria dell’individuo che miravano alla “detossificazione” da farmaco sostitutivo come il metadone. Ricordiamo che quest’ultimo è un oppiode sintetico utilizzato in campo medico come analgesico nelle cure palliative e nello specifico, per cercare di contrastare  l’assuefazione nella terapia sostitutiva nella dipendenza da sostanze. Quando iniziai a lavorare la prima volta in un centro di prima  accoglienza per tossicodipendenti, circa 20 anni fa, prevaleva la strategia della riduzione del danno. I vecchi sistemi di intervento nel campo delle dipendenze, che avevano dato comunque dei buoni risultati, ini

In un tempo che…

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di Carmine Q. Sono arrivato alla soglia dei 50 anni, quindi mi appresto a vivere l'ultimo dei tempi che questa meravigliosa vita ci ha donato. Ripercorro le prime due fasi che ho già percorso. Ognuna di queste ha un periodo circoscritto e quando si esaurisce è come un ponte che ti crolla alle spalle impossibile da tornare indietro. Naturale che della prima non abbia dei ricordi chiari, vuoi perché è passato tanto tempo, vuoi perché ero troppo piccolo. Di certo c'è che come i bambini della mia età l'ho vissuta circondato e guidato dall'amore dei miei cari e con i guai di un bambino tremendo. Poi di colpo il ponte che è dietro te ti crolla e arriva il tempo più bello a mio avviso del percorso di un uomo. Quello delle interminabili partite al calcio, pomeriggi interi girando a fare guai con i tuoi compagni.Ricordo come fosse ieri quando ci organizzavano,oggi andiamo a mandarini, oggi andiamo a melograni, ogni tanto partiva qualche botta di fucile a salve che re

Stelle Come-Te

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di Salvatore Monaco Esistono le nubi per rendere ancora più bello il sole quando ricompare nel cielo nel suo reale splendore. Esiste il mare agitato per dare la possibilità di godere della sua bellezza quando si cheta. Penso che sia normale avere quelle giornate un po' così, fatte di incertezze, di insicurezze e malessere per rendere ancora più bello l’orizzonte che ci appare davanti quando i cattivi pensieri si sono nel frattempo diradati. Siamo tutti come  un cielo, pieno di stelle, a volte brillano e a volte sono offuscate da tutto ciò che è  negativo. Oggi è una di quelle giornate  “così”, dove la luce è smorzata dai toni grigi, dove il cuore e la mente sono sincronizzati a quando questo particolare giorno dell’anno  era luminoso e pieno di allegria e oggi potrebbe rappresentare solo uno sbiadito ricordo. Ma la mente è meravigliosa e sa dove ricercare il modo di riaccendere quelle stelle come-te e allontanare le pericolose  nubi che minacciano  la luce.  Più volte i

Chi ero, chi sono e chi spero di essere

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di Salvatore Tridico Ero diventato una persona che non provava più emozioni naturali. Oggi dopo mesi sto riscoprendo le vere emozioni. Sia positive che negative. Sto male per un mio familiare che non sta bene, mi intenerisco guardando i miei cani e gatti, mi commuovo guardando un film, mi emoziono guardando il mare al tramonto, mi arrabbio quando vedo ingiustizia, mi rallegro ascoltando una canzone. Ero diventato una persona alla quale era rimasta solo un corpo malato senz'anima, privo di sentimenti. Oggi invece provo tutte le emozioni e questo mi fa sentire vivo. Il corpo umano come la vita stessa non sono tanto diverse dalla natura. Si vivono emozioni belle e brutte. Un po come il tempo quando è sereno o quando c'è il temporale, come la luce del giorno ed il buio della notte, come il mare che a volte fa gioire ed altre volte fa paura. Spero di diventare ulteriormente una persona migliore, una persona realizzata ma intanto vivo giorno per giorno godendomi i momenti e

Il sommerso degli oppioidi. Consapevole utilizzo di un farmaco sbagliato

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di Andrea Bruzzi educatore comunità Eden - Il Delfino La globalizzazione ha sempre indotto mercati e menti a variare offerta e pensare oltre il proprio recinto, a guardare all’innovazione e alla sperimentazione. Il mercato  delle sostanze stupefacenti, ovviamente, ha colto il messaggio in toto, creando e diffondendo nuovi strumenti per - letteralmente - sviluppare una nuova epidemia. Cronologicamente, in Italia, il panorama legato alle droghe ha seguito quasi sempre un iter coerente con quello di altri paesi, con un distacco temporale quasi mai eccessivo. Le sostanze da abuso classiche, eroina e cocaina, hanno mantenuto degli standard molto alti sia nell’offerta che nella richiesta. Storicamente, forse, la grande differenza è stata rappresentata da due fattori: uno di natura esclusivamente classista e di status (costi e categoria di assuntori) e uno di natura quasi sociologica, ovvero la convinzione che l’assunzione di cocaina fosse gestibile e legata in alcuni casi a c

La dipendenza affettiva: dalle catene alle ali

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di Salvatore Monaco psicologo e responsabile della comunità Eden Il Delfino Oggi vorrei affrontare il delicato tasto della dipendenza affettiva, la cosiddetta love addiction . Innanzitutto bisogna partire dal differenziare il concetto di bisogno da quello di desiderio. Probabilmente dire di avere bisogno di qualcuno per vivere, dipendere esclusivamente da un partner per non sperimentare sentimenti di angoscia e vuoto, di depressione, stanno ad indicare che c'è  qualcosa di disfunzionale a livello di relazione. Tutt'altra cosa è il desiderio di unirsi al partner per stare bene, di non avere morbosamente bisogno di lui quando non è presente. Una relazione sana deve far scaturire voglia di vivere bene ed armoniosamente, a differenza dell'angoscia e della sofferenza che spesso genera per contro, una relazione disfunzionale.  Dipendere da qualcuno non  è una relazione sana, ma patologica, che mostra le stesse caratteristiche della dipendenza da sostanze stupefacenti

A dirsi ti voglio

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di Antonio De Simone Il mio cuore era lì, fra le braccia di un altro, il mio cuore pulsa per lei, se c è lei, batte più forte. Mi sento un giovanissimo uomo, la penso tanto,  quel nuovo momento di noi, è stato intenso, il più bello. L'avrei stretta a me ancora, un miliardo di volte, ancora e ancora, sempre più forte, infinita a me.  Le chiesi domani, lei restò ferma,  le spiegai il mio come e lei pianse, tutta la notte. Non voglio più chiedermi il perché ne soffrirebbe ancora, ne soffrirei anch'io. È un tenero amore, e lei è bella, è troppo bella, in tutto e a me piace, tantissimo. Non vedo l'ora di stringerla, sempre più forte,  e le mie carezze, confondere i baci. Lei è il mio amore è ciò che sento, lo dico, lo provo, mi prende per mano, ti amo. Aspetta, possiamo bere un altro caffè, t'aspetto nel tuo sogno, ne viviamo il nostro. Non dico mi manchi, ti dico voglio starti vicino, vorrei essere lì, ora,