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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

A quadara: ricordi e tradizioni

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di Angelo N. La quadara è un'usanza che ci è stata tramandata dai nostri antenati e vuol dire calderone. In comunità si è deciso di passare una giornata all'insegna di questa tradizione calabrese e su suggerimento di uno dei sacerdoti che frequentano la nostra comunità, don Giacomo, che ha proposto questo momento conviviale, io e l'operatore Ciro siamo andati a prendere la carne del maiale presso una macelleria dove era stata prenotata. Appena arrivati in struttura con la carne subito insieme a Franco e Giovanni ci siamo messi a preparare il fuoco, lavare e spaccare le ossa del maiale e a mettere a bollire nella famosa quadara.  Oltre e all'impegno messo per far sì che piacesse ai vari ospiti, ho vissuto tanti bei ricordi di oltre 10 anni fa quando tutto questo si faceva a casa mia. Ricordo mio padre che la sera prima preparava tutta la carne per fare le salsicce, le soppressate e gli altri tipici salumi. In due giorni con Franco e Giovanni mi sono messo giù

È dalla paura che nasce il coraggio

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di Giovanni L. Ho paura di vivere una vita che non conosco. Nascondo i tagli che mi porto addosso  non riconosco più me stesso, da quando mi hai detto basta, sbattendo la porta in faccia. Adesso non sai che faccio: colleziono fallimenti,  ma ugualmente stringo i denti, investo sentimenti, accendo questi giorni spenti. Ho paura di te, ma è meglio così, sono dieci anni  che mi trascini in questi posti così. Tu bella e maledetta come la mela di Eva, mi hai tolto quasi tutto, ma non togli la paura. È dalla paura che nasce il coraggio: non conosco me stesso, ma è dal peggio che tolgo il meglio.

Cambiamento: è così facile conquistarlo?

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di Alfredo Fiume Alla domanda “come e quando si raggiunge un cambiamento?” non riuscivo a trovare una risposta. Mi chiedevo perché, poi dopo molte riflessioni la risposta si è presentata da sola. Il cambiamento non è un traguardo da raggiungere, ma un percorso che non ha fine. La domanda esatta è (sempre secondo il mio parere): come indirizzare il cambiamento dal negativo al positivo? Gli avvenimenti, le circostanze, i vissuti di ognuno di noi ci apportano dei cambiamenti nostro malgrado e poi sta a noi indirizzarsi in maniera giusta cercando sempre il lato costruttivo per ogni cosa che ci succede. Purtroppo non è una cosa molto semplice da attuare perché spesso siamo sviati da alcune emozioni difficili da gestire come l'istintività che non ci fa riflettere prima di agire, la rabbia che è solo distruttiva e mai costruttiva, l'invidia che non ci fa accettare il come siamo, la presunzione che ci mette sempre al di sopra degli altri e preclude ogni tipo di aiuto proven

Cambia prospettiva

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di Benedetta Gentile Ogni volta che si inizia un nuovo percorso, una nuova esperienza non si sa mai veramente quello che ci aspetta, si può solo pensare o immaginare. Io però, guardando dall'esterno, questa volta non avevo nulla da immaginare, non avevo idea di come e cosa ci fosse all’interno di quella struttura chiamata Comunità terapeutica “Eden”, ma solo un po’ di stereotipi e pregiudizi verso chi viene definito come “tossicodipendente”, a cui meglio non avvicinarsi.  Oggi, la mia esperienza come tirocinante è quasi giunta al termine: sono entrata, mi sono avvicinata, ho guardato volti, ascoltato, dialogato, ho riso insieme, conosciuto storie, ho notato limiti e riconosciuto risorse e potenzialità, assistito a forza ed abbandono. Ho incontrato persone durante il loro percorso, mentre vengono seguiti e accompagnati  dal lavoro costante di tutti gli operatori, ma dove a camminare possono essere solo loro, dove ogni passo diventa una scelta per poter “ricostruire” con

Coltiviamo tutti qualche baobab nel cuore

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”Sul pianeta del piccolo principe ci sono, come su tutti i pianeti, le erbe buone e quelle cattive.  Di conseguenza: dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive.  Ma i semi sono invisibili. Dormono tutti nel segreto della terra finché a uno di loro non piglia il ghiribizzo di svegliarsi. Allora si stiracchia e fa spuntare timidamente verso il sole uno splendido, innocuo germoglio. Se si tratta di un ramoscello di ravanello o di rosaio, si può lasciarlo spuntare indisturbato, ma se si tratta di una pianta cattiva, bisogna strapparla subito, appena la si riconosce.” Dobbiamo ammetterlo: coltiviamo tutti qualche baobab nel cuore. Rileggendo quel libro prezioso di Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe, è inevitabile non lasciarsi conquistare dal protagonista che, ogni giorno estirpava i semi ”cattivi” dal suo pianeta mentre concima e innaffia i semi ”buoni”. I semi cattivi erano i semi di baobab, che andavano estirpati dalla radice prima che riuscis

Psichiatria e Recovery, quando la malattia mentale è un fine pena mai

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di Giovanna Mele “In fondo in questa vita nessuno viene capito veramente” Alda Merini. Lavorare in psichiatria ci pone davanti allo stigma del “matto” ufficiale, che ci fa sentire “normali”, che ci fa giustificare le nostre stranezze, con il rischio di sentirsi in grado di poter “guarire” chi ci troviamo di fronte o di contro farci sentire completamente inermi quasi girovaghi in città sconosciute che hanno per nome delle patologie. Quante volte ci sentiamo non capiti e avvertiamo quella sensazione terribile di essere soli in un posto o con gente sconosciuta, dove magari siamo cresciuti o con persone che conosciamo da tempo, eppure ci sentiamo non capiti, quasi “folli”. Immagino cosa debba essere una vita vissuta così, “naturalmente folle”, qualcuno ti ha guardato, visitato, e semplicemente diagnosticato una malattia mentale, e il termine guarigione non esiste. Il concetto di “guarigione” in psichiatria era affrontato dagli psichiatri con molta parsimonia e preferivano i

Dalla sostanza alla vita: risorgere dalle ceneri

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di Francesco C. Ho cominciato a provare la sostanza a 11 anni, cominciando con la marijuana, fumo e successivamente con l'alcool. Frequentavo ragazzi più grandi di me e volevo assomigliare a loro, fare le stesse cose anche se ero più piccolo di loro. Quando fumavamo, io mi sentivo alla loro altezza. Per procurarmi i soldi andavo a rubare con loro, mi sentivo diverso dai ragazzi della mia stessa età, perché io avevo soldi, provavo le sostanza. Poi, inevitabilmente ho cominciato a spacciare, a provare la cocaina: era un altro mondo, un mondo sbagliato perché ho cominciato sempre di più. Non mi bastava più niente. Volevo osare. Nel 2000 mi hanno arrestato per la prima volta, da lì una vita tutta in discesa tra galera e arresti domiciliari. Da due anni mi trovo in comunità, ho 40 anni e sono risorto come la fenice che risorge dalle ceneri. Ripensando il mio passato, molto brutto, ora che sono lucido e vedo le cose in modo migliore, mi rendo conto che ho buttato i miei ann

Le terapie espressive come un viaggio nel tempo

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di Salvatore Monaco Ho trovato da qualche mese la mia valvola di sfogo nello scrivere e nel disegnare. Come tutte le forme espressive, questo mi permette di incanalare pensieri negativi ed elaborare i vari vissuti emotivi che sopraggiungono. A volte in modo del tutto inconscio si scrivono o si dipingono cose che appartengono al nostro passato e che vengono riportate in superficie per essere elaborate. Questo significa che l'arte rappresenta una vera e propria terapia.  Come si può leggere cliccando su  www.ilgiardinodeilibri.it , inerente alla tematica dell'arte terapia: "Un percorso che dal passato risale al presente e continua nel futuro. Tutto quel turbinio di visioni, legate a ricordi o fatti chissà se mai accaduti o semplicemente immaginati, può essere messo a riposare dentro il cuore nel momento in cui una sequenza di immagini, che si sono caricate il peso di emozioni passate e memorie un po’ sfocate, viene con tutta semplicità esternata, messa

È primavera, il risveglio dei sensi e della vita

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di Angelo N. Il mio letargo è durato 25 anni: ho superato qualsiasi tipo di essere umano. Oggi mi sveglio alle prime luci del sorgere del sole. E come per incanto guardo fuori dalla finestra e mi rendo conto che fioriscono i primi allori, la famosa mimosa, il pesco, l’ulivo e le prime margheritine che fanno da coperte ai prati. Non solo vedo i fiori, ma come per incanto sento il profumo, cosi delicato, cosi leggero che ricopre tutti i sensi. Cominciano ad allungarsi le giornate e il terreno viene riscaldato da una luce tiepida come se fosse un camino e io vicino a riscaldarmi. Non vedo solo fiori ma anche qualche tipo di formiche laboriose, le farfalle e qualche  passerottino, insomma, quello che voglio dirvi   è che vivere la vita è bello anche se sacrificante. Io che da poco sono uscito dal letargo della maledetta droga. Voglio bene a mio fratello che mi ha sopportato per 20 anni e non mi ha mai mollato nemmeno quando combinavo solo guai. Ora che sto meglio, vorrei tanto

Tossicodipendenza: trasgressione e scelte

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di Alfredo F. Quando si chiede a qualcuno di noi che ha fatto parte del mondo della tossicodipendenza di parlare delle proprie esperienze si tende sempre a ricercare le motivazioni per le quali siamo caduti nella trappola della droga.  A me sembra una ricerca di giustificazioni. È vero che esistono delle problematiche esistenziali che ci hanno portato su quella strada ed io non ne sono esente e potrei parlarne per ore intere visto che molte di queste problematiche mi appartengono fin dai tempi dell'infanzia, ma c'è un altro lato da considerare che è quello della ricerca continua del piacere (inteso come godimento). Da che mi ricordo io, fin dagli albori della mia infanzia sono stato trasgressivo, la trasgressione è sempre stata radicata nelle mie molecole, l'adrenalina che essa riusciva a far aumentare era già la mia droga.A livello inconsapevole ovviamente. Ogni cosa riguardante il rischio era fonte dove attingere adrenalina. Ogni tipo di emozione forte era app

Festa del papà, non solo il 19 marzo

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di Angelo N. All’età di 18 anni venne a mancare mio padre. Troppo forte il dolore che mi porto a farmi del male. In occasione della festa del papà avrei voluto dare tanto al mio papà, ma il destino non volle. Solo oggi capisco come si poteva sentire mio padre vedendomi ubriaco. Io credo molto e spero che un giorno possa recuperare il rapporto con i miei figli. C'è un desiderio che ho nel cuore: sentirmi chiamare papà. Vorrei tanto al mattino fare colazione, accompagnarli a scuola, oppure passare una bella domenica insieme a  ai miei cuoricini. Scrivendo sento il bisogno di piangere e di gridare al mondo intero, io sono padre.

Disturbi alimentari, sensibilizzare è il primo passo per prevenire

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di Salvatore Monaco e Katya Maugeri Una giornata dedicata alla sensibilizzazione, all'informazione e all'ascolto sulla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare. Ieri, presso l'istituto Figline Vegliaturo, durante l'evento “Bellezze Universali: quando lo stereotipo diventa disturbo”, organizzata dallo SPRAR Hobbiton del centro di solidarietà il Delfino, si è approfondita una tematica importante che merita attenzione e una assidua prevenzione: su come mantenere un corretto stile alimentare e di vita e sull’unicità della bellezza. Il tavolo degli esperti è riuscito, ognuno nel proprio settore, ad affrontare questa problematica purtroppo sempre attuale, con delicatezza, sensibilità e semplicità. Erano presenti: Rosa Imbrogno, assistente sociale e responsabile dello SPRAR Hobbiton di Figline Vegliaturo, Mario Sicilia, biologo nutrizionista, che ha discusso sull'educazione alimentare per evitare il rischio di disturbi del comportamento alimentar

Vorrei essere come l'acqua...

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di Alfredo Fiume Facendo incontri con gli educatori della comunità - che hanno contributo al mio cambiamento - e le varie attività si lavora molto sull'elaborazione delle emozioni e su come imparare a gestirle. Di spunti di riflessione ce ne sono un'infinità ma solo alcuni di essi mi danno del filo da torcere. Il dolore è uno di questi, ma ci sono anche la rabbia verso me stesso e di conseguenza verso il prossimo. Più di tutti, però è l'argomento riguardante il perdono. Ci rifletto moltissimo, ma non arrivo mai a capirne alcuni meccanismi. Tutti non fanno altro che ripetermi che se non si riesce a perdonare se stessi non si può perdonare il prossimo, ed è qui che non mi trovo. Io fondamentalmente mi reputo una persona buona e anche altruista nonostante il male fatto a me stesso e di conseguenza alle persone che hanno fatto parte in qualche modo della mia vita e visto quello che sono stato capace di fare (consapevolmente o inconsapevolmente) nella mia vita, ho

Alda Merini, Sono nata il ventuno a primavera

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Il 21 marzo, primo giorno di primavera: la Giornata Mondiale della Poesia, istituita nel 1999 dalla trentesima Conferenza Generale Unesco. Stesso giorno in cui nacque colei che è una delle voci più significative della poesia italiana, ovvero Alda Merini. Il suo carisma, la bellezza di un'energia creativa travolgente, la capacità di contemplazione dell’amore e della sofferenza ci hanno lasciato versi che esprimono il messaggio di una rigenerazione continua.  Sono nata il ventuno a primavera Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe, sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera. (da “Vuoto d’amore”) A tutti i giovani raccomando A tutti i giovani raccomando: aprite i libri con religione, non guardateli superficialmente, perché in essi è racchiuso il coraggio dei nostri padri. E richiu

Il segreto della Felicità

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Per guardare tutte le meraviglie del mondo dovremmo imparare a vivere nel “qui e ora”. *** Un giovane domanda al più saggio di tutti gli uomini il segreto della felicità. Il saggio suggerì al giovane di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. “Solo ti chiedo un favore” concluse il saggio, consegnandogli un cucchiaino su cui versi due gocce d’olio. “Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l’olio”. Dopo due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese:”Hai visto gli arazzi della mia sala da pranzo? Hai visto i magnifici giardini?Hai notato le belle pergamene?” Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d’olio. “Torna in dietro e guarda le meraviglie del mio mondo” disse il saggio. Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d’arte. Notò i giardini, le montagne, i fiori. Tornò dal saggio e rif

Il mio bel fiore Gió

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di Antonio DS Altro che baci, abbracci e frasi dolci, la vera relazione è poter giocare insieme, divertirsi, ridere, prendersi per il culo a vicenda, litigare, per poi finire in un dolce bacio. La tua voce, Gió, da quanto tempo,  eppure, appena la sento,  sembra che sei anni sono passati in un lampo.  Colsi un fiore anni or sono,  al primo bacio mi chiese, ma noi cosa siamo?  Non è difficile dirsi ti amo,  è difficile riuscire a conoscersi,  donare se stessi all'altro ed accettarsi.  Pensavo, che tenero fiore sei Gió, hai tutta la vita ancora davanti.  E tutto ad un tratto, ci siamo ritrovati distanti, lontani, divisi, scegliendo per forza anche altre vite,  ma entrambi in cuor proprio presenti.  In un luogo ora c'è stato un confronto,  nessuno ha colpa, questo ti ho detto.  Bei ricordi riportati alla luce,  un mix di emozioni vissute.  Una parte del nostro cuore ora è là e nelle stelle sta scritto, il f

Frammenti di tempo, spiragli di luce

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di Marco T. Frammenti di tempo interminabili,  sono ciò che mi accompagnano giorno per giorno, lo dicevo io e lo dicevi anche tu: sarà distruggente star lontani,  ma come si fa a rinunciare a ciò che ti ha cambiato? A ciò che hai capito di amare veramente, sappiamo e sanno in molti che insieme siamo quella forza devastante che abbatte tutti gli ostacoli che nel corso della nostra vita  ci hanno messo alla prova. È vero ci sono volte in cui mi chiudo in me stesso  e sbagliando continuo a farmi male, anche se in realtà un motivo non c'è. L'unico motivo reale è la tua mancanza:  l'assenza dei tuoi baci fa male, l'assenza di un tuo sorriso mi distrugge,  mi ritrovo a lottare da solo in questa vita che è tornata di nuovo brutta e vuota. Certo che se penso all'obiettivo che abbiamo entrambi,  cioè quello di arrivare all'altare, beh non sarà di certo questa distanza a fermare il nostro amore. Certo il perio

Quel momento di magia al semaforo

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di Salvatore Monaco Oggi in sosta al semaforo, mi sono ritrovato a vivere un momento veramente magico. Improvvisamente, davanti alla griglia di partenza delle auto pronte a ripartire alla comparsa della luce verde, mi appare un prestigiatore/mimo in bombetta. In pochissimi secondi, che a me sono sembrati eterni, numeri meravigliosi di alta scuola di giocoleria. Ero ipnotizzato dalla sua bravura. Ho pensato: "dai riprendilo col cellulare: no mi sono detto, goditi il momento, carpe diem". Mi è dispiaciuto ripartire avrei voluto che quel rosso restasse ancora per qualche minuto, ho avuto la sensazione che l'uomo con la bombetta avesse regalato ad ognuno di quelle persone in fila al semaforo un momento di poesia. Allo scattare del verde, il brusco risveglio e la voglia matta di gratificare con una moneta, quel bravissimo artista di strada che, con fare da mimo esperto, interpretava colui che, in imbarazzo, raccoglieva ciò che in pochissimi attimi di magia, aveva se

I disturbi alimentari non accennano a diminuire, non solo anoressia e bulimia

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di Katya Maugeri Una giornata, quella indetta il 15 marzo, per accrescere il desiderio di lotta contro disturbi che distruggono anime e vite fragili, patologie che oggi possono essere curate. Il fiocchetto lilla ha origine in America e rappresenta da oltre trent'anni la lotta contro i Disturbi del Comportamento Alimentare per diffondere la corretta informazione e aumentare la consapevolezza individuale e costituzionale.   Infatti, tra i 12 e i 25 anni, i disturbi alimentari costituiscono la prima causa di morte per malattia: ogni anno, in Italia, muoiono di anoressia e bulimia 3. 240 persone; il 20% dei casi riguarda bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni. Insomma, i disturbi alimentari stanno ormai assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia sociale, ma solo il 10% di chi soffre chiede aiuto.   Sono in aumento gli italiani che soffrono di disturbi dell'alimentazione come anoressia e bulimia e le donne sono il 95,9% contro il 4,1% uomini, fra

"Se stessi", è un luogo bellissimo in cui abitare

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Katya Maugeri Non dovremmo mai accettare compromessi. Dovremmo tutelarla la nostra personalità: imperfetta, ricca di sfaccettature, intrisa di ombre e luce. Orgogliosi di manifestare le nostre paturnie e perché no? Confrontarsi con altra gente per comprendere quanto sia utile e speciale donare - senza mai lasciarci condizionare - una parte di noi. La nostra autostima, infatti, è profondamente influenzata da molti fattori con i quali abbiamo a che fare ogni giorno e non dovremmo mai cedere a dinamiche che non ci appartengono, permettendo così ad altri di danneggiare la nostra anima.  Ma cosa significa essere noi stessi?   Definire la nostra personalità, capire ciò che riesce a scalfirci ed evitare ciò, riconoscere i nostri limiti e stimolare le nostre passioni, avere chiaro quello che vogliamo e soprattutto quello che non vogliamo. Alimentare la nostra vitalità ed allontanare fattori e dinamiche tossiche, nocive e controproducenti. Siamo molto di più di quello che pe

In crescita tra i giovanissimi i disturbi mentali, come ansia e depressione

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In crescita tra i giovanissimi i disturbi mentali, come ansia e depressione. Lo rivela una ricerca pubblicata sul Journal of Abnormal Psychology secondo cui nelle altre classi di età nello stesso periodo non si è invece riscontrato un trend in crescita. Lo studio è stato condotto da Jean Twenge, autrice del libro "iGen" e docente di psicologia presso la San Diego State University; ha coinvolto oltre 200.000 adolescenti di 12-17 anni tra 2005 e 2017, e quasi 400.000 adulti di 18 anni o più per un periodo che va da 2008 a 2017. Il tasso di individui che hanno riferito sintomi depressivi è aumentato del 52% negli adolescenti tra 2005 e 2017 (passando dall'8,7% al 13,2% dei teenager) e del 63% tra i giovani adulti di 18-25 anni tra 2009 e 2017 (passando dall'8,1% al 13,2%).  C'è stato anche un aumento del 71% dei giovani adulti che hanno lamentato forte stress (dal 7,7 al 13,1%) e del 43% del tasso di giovani che hanno dichiarato di pensare al suicidio (dal 7

La leggenda del pescatore

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La leggenda giapponese del pescatore e della tartaruga è una storia che fa riflettere molto sulla qualità del nostro tempo e sulle nostre azioni. Non bisogna confondere il piacere e il desiderio con il benessere, né il godimento momentaneo che soddisfa i nostri bisogni con la soddisfazione che deriva dall’impegno e dal sacrificio. E non possiamo trascurare le conseguenze delle nostre decisioni: ogni azione ha le sue conseguenze, positive o negative.  Molto tempo fa, sulle rive nel mar del Giappone, viveva un pescatore di nome Urashima conosciuto da tutti per la sua grande abilità sia con la canna da pesca che con la rete. Un giorno tirando le reti sulla sua barca pescò uno stupendo esemplare di tartaruga che probabilmente gli avrebbe fatto guadagnare un bel po' di soldi in più rispetto ai soliti ricavi per la vendita di pesce comune. Il buon Taro però era d’animo sensibile e tra sé pensò che non aveva il diritto di uccidere un animale che sarebbe vissuto almeno altri