Tossicodipendenza: trasgressione e scelte



di Alfredo F.

Quando si chiede a qualcuno di noi che ha fatto parte del mondo della tossicodipendenza di parlare delle proprie esperienze si tende sempre a ricercare le motivazioni per le quali siamo caduti nella trappola della droga. 
A me sembra una ricerca di giustificazioni. È vero che esistono delle problematiche esistenziali che ci hanno portato su quella strada ed io non ne sono esente e potrei parlarne per ore intere visto che molte di queste problematiche mi appartengono fin dai tempi dell'infanzia, ma c'è un altro lato da considerare che è quello della ricerca continua del piacere (inteso come godimento). Da che mi ricordo io, fin dagli albori della mia infanzia sono stato trasgressivo, la trasgressione è sempre stata radicata nelle mie molecole, l'adrenalina che essa riusciva a far aumentare era già la mia droga.A livello inconsapevole ovviamente. Ogni cosa riguardante il rischio era fonte dove attingere adrenalina. Ogni tipo di emozione forte era appagamento mentale e fisico. 
Anche la paura ha avuto la sua discreta importanza in questo susseguirsi  di emozioni forti, la paura di essere scoperti, di non essere all'altezza delle situazioni, di non sapersi relazionare con l'altro sesso, di non essere quello che gli altri si aspettano da te. tutto questo mi ha portato a far parte di un mondo tutto mio dove solo io avevo il potere di decidere di me stesso, tutto ciò che mi circondava era diventato relativo comprese le persone. così ho perso, strada facendo, gli affetti, i punti di riferimento, le certezze e le mie radici, trovandomi inevitabilmente solo. Ed ecco l'ingannatrice. Ti avvolge, ti affascina, mette tutti i tasselli al loro posto, ti illude e poi ti distrugge. Anni di battaglie sempre perse, lacerazioni interiori alla ricerca continua di un perché. Poi in un periodo di lucidità del mio egoismo sfrenato, le uniche cose belle che sono riuscito a fare nella mia insulsa vita: due figlie. Ecco che forse un senso c'è se sono nato, mi ci aggrappo con tutto me stesso ma mi mancano le basi, non si acquisisce la maturità necessaria a fare il “padre” solo con l'atto della procreazione. 

Mi ritrovo a 57 anni a costruire quello che le persone “normali” costruiscono a partire dell'adolescenza. Quanto tempo sprecato!

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