Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2019

Joy, dall’orrore della mafia nigeriana a Lampedusa, il porto della speranza

Immagine
di Katya Maugeri «Ho visto un bambino addormentarsi e morire, lì davanti a me. Sulla barca una donna ha preso suo figlio e lo ha buttato in mare per salvarlo da quelle violenze: costanti e disumane. La disperazione, altro che speranza. Eravamo 150 persone, non ricordo tutto, ero stordita: i miei bambini di cinque mesi erano distanti, non li avevo in braccio perché ho viaggiato immersa nella benzina. Guarda qui la mia gamba, porto addosso i segni di quell’orrore».  Lei è  Joy  ed è stanca di ripercorrere quei ricordi, «ma è necessario scriverle queste cose: la gente non fa altro che parlare senza conoscere il nostro inferno. È bene scriverle le nostre storie, non scegliamo di morire in mare per un capriccio o per conquistare terre di altri. La gente dovrebbe trascorrere un solo giorno di quelli che viviamo noi. Guardare con i loro occhi l’inferno che ci circonda per capirne l’orrore e il desiderio di fuggire via». Joy non è più tornata a Lagos, in Nigeria. Adesso è osp

La rinascita del guerriero

Immagine
di Marco T. Arriva il momento di pensare alla propria rinascita, spesso associamo la parola rinascita proprio a un altra persona, ma in realtà ti stai solo aggrappando a qualcuno o qualcosa di cosi straordinariamente fantasioso e bello. Quasi bello da morire quando pensi di ricominciare a vivere la tua vita, quello che più semplice ti viene da fare è poggiarti e prendere la mano di qualcuno questo è talmente sbagliato che soltanto tu non riesci ad accorgertene perché proprio quella spalla sulla quale ti stai poggiando potrebbe spostarsi e tu di colpo ti poggeresti sull'aria sul vuoto. Quella mano che ti è stata data potrebbe lasciare la tua e finisci per ritrovarti di nuovo in mezzo alla vita di sempre, che ormai odi da tempo. Io non lo farò, sì, continuo a poggiarmi su quella spalla ma con una mano mi aggrapperò a quella ''corda" che non mi permetterà mai di cadere, se quella mano ti viene lasciata non ti resta che aggrapparti con entrambe le mani a quella

In viaggio con me stesso

Immagine
di Francesco Tornelli Mi sono trasferito in una dimensione nuova, che non conoscevo. Adesso mi ritrovo a vivere sensazioni, sentimenti, diversi. Mai vissuti, o meglio, fondamentalmente sono gli stessi sentimenti elaborati in modo diverso. Ho ancora oggi le mie giornate no, giornate in cui non vorrei parlare con nessuno, giornate alle quali non riesco a dare un senso, giornate in cui mi faccio tante domande a cui non so dare una risposta, giornate a cui devo dedicare tanta attenzione per non rientrare in vecchi meccanismi. Succede a tutti del resto. Proprio lì capisco che finalmente sono cresciuto, che so cosa voglio da me stesso, quindi nel momento in cui sono più in difficoltà mi rimbocco le maniche e vado avanti, a volte anche ingoiando rospi giganteschi, a volte semplicemente capendo che non abbiamo tutti lo stesso pensiero e le stesse risorse.

Un abbraccio

Immagine
di Antonio DS Un abbraccio rincuora, fa gioire e rassicura. Un abbraccio perdona, consola ed emoziona. Un abbraccio dà calore, ti riempie d'affetto e d'amore. Un abbraccio è per una vittoria,  dà fierezza e fa baldoria. Un abbraccio dà anche malinconia,  quando sei distante e ognuno è per la sua via. Un abbraccio è un abbraccio,  se lo si dà col cuore e non è a casaccio. 

La notte

Immagine
di Giuseppe M. E poi arriva la notte che non è fatta per parlare, ma per riflettere e pensare, infatti questa notte non riesco a dormire. Ripenso a chi ero e a chi sono diventato, a tutte le occasioni sfumate, ai momenti e alle persone che hanno reso ricca la mia vita. La notte ripenso alla mia adolescenza a quei ragazzi che pur di stare insieme a divertirsi si davano appuntamento nello stesso luogo, alla stessa ora. Ci divertivamo con poco, ridevamo sempre e con poco eravamo felici: bei tempi quelli.  La notte ripenso a tutte le mie fragilità, a tutte le volte che avrei voluto dire resta e invece ho preferito dire vai via. Ripenso ad una spiaggia, una luna piena che illuminava i nostri visi, ad occhi che si guardavano e braccia che si stringevano. Insomma una storia d'amore come quelle dei film, ma senza il lieto fine. Questa notte penso a me, a tutto quello che mi sono lasciato alle spalle per paura di non essere all'altezza, a tutti quei sogni lasciati in

Questione di sguardi

Immagine
di Salvatore Monaco Sguardi complici: ci siamo sempre capiti con lo sguardo io e te, nelle circostanze imbarazzanti o difficili noi ci capivamo sempre.  Sguardi sinceri: occhi che difficilmente mentivano erano i tuoi. Sguardi orgogliosi: brillavano quando ti raccontavo un successo scolastico o di vita, si illuminavano d'amore quando vedevi i miei figli. Sguardi preoccupati: quando siamo saliti a Roma nel viaggio della speranza Sguardi smarriti: al ritorno da quel viaggio in cui dopo il detto/non detto del medico, non si parlò più fino al ritorno a casa Sguardi di dolore: quando telefonasti alla collega di chemio per sapere come stava e ti dissero che era volata via, non era la prima di quelle amiche conosciute in reparto che non ce l'aveva fatta e tu iniziasti a capire Sguardi evitanti: così piano piano i nostri occhi iniziarono a non incontrarsi più sembrava che evitassero i miei e non capivo perché, ma poi mi hanno spiegato che succede con le persone

La felicità è una cosa semplice

Immagine
di Raffaele Gencarelli Ho portato le scarpe bucate, consumate. Erano gli anni universitari, facevo  ogni giorno tanti chilometri a piedi, Roma è grande, sotto erano bucate, ma di sopra le tenevo cosi in ordine che venivo invidiato dai miei amici. Stavo  naturalmente sempre attento a non alzare il piede, mai accavallare le gambe e mostrare il buco della scarpa, era come un segreto da custodire gelosamente, come una debolezza da non mostrare. La mia famiglia mandava una somma già superiore alle sue possibilità, e dove non arrivavo con i soldi, sopperivo con le rinunce. Una volta davanti ad una pasticceria guardando un dolce ho ingoiato la saliva con cosi tanta voluttà che il mio gargarozzo fece un rumore secco che fu udito dai passanti! Una pasta costava 300 lire, troppe per le mie povere finanze, poi dopo qualche tempo lavorai come imbianchino, ed il primo investimento furono cinque deliziose paste. Le scarpe, dicevo, quell’anno l’autunno fu benevolo, piovve pochissimo, ed i

Caro amore ti scrivo...

Immagine
Amore mio, ti sto scrivendo questa lettera perché voglio dirti che non ho mai smesso neanche una volta di pensare che tu sia la persona giusta per me. Il tuo sorriso e la tua risata, i tuoi occhioni e il tuo sguardo sincero mi hanno conquistata e io sono felice di far parte della tua vita, sicura di volerne continuare a far parte ed entusiasta di tutto ciò che uno come te potrà regalarmi. Con te, amore mio, sto vivendo un sogno, il più bello che potessi mai chiedere a questa vita. Grazie, amore mio. Con te mi sento protetta perché è in te che vedo il mio rifugio ed è in te che penso di aver trovato anche un sostegno, un porto dove attraccare quando le tempeste della vita non sembrano finire e una grotta in cui ripararmi quando la pioggia fuori diventa troppo forte. Con te, amore mio, mi sento diversa, mi sento come nuova, ed è grazie a te se guardo la vita con gli occhi di chi non mollerà mai, con lo sguardo fiero di quello che sono e di quello che voglio essere. Sai, amore

La voglia di vivere da sola non basta

Immagine
di Francesco Tornelli La voglia di vivere da sola non basta, se non c'è la forza interiore per affrontarla. E anche se mi motivo a non vivere di rimpianti spesso vengo trascinato dai miei pensieri nel passato, e purtroppo non posso che intristirmi nel rivivere con i ricordi momenti di felicità forse mai vissuti, ma solo costruiti nella mia mente, costruiti da quella voglia di vivere di cui parlavo prima, e mai vissuti perché non ho mai avuto la forza interiore necessaria per costruirli. Non penso che c'entri tanto il posto in cui mi trovo o le persone che mi circondano, ma oggi mi sento molto confuso sul mio futuro, su cosa devo fare, su chi sono e se ho davvero fatto un buon lavoro nel mio percorso, avevo tante certezze, forse frutto della mia euforia, della mia voglia di dare un contributo a questo mondo, oggi mi ritrovo a mettere tutto in discussione, oggi sono pieno di dubbi.  Dubbi che dovrò cercare di chiarire, ma ancor prima di capire. Pretendere semp

Giovani figli crescono

Immagine
di Antonio DS Una donna ti rende felice, però lei desidera essere ascoltata, compresa, desidera pazienza, è molto importante questo, desidera essere amata senza pregiudizi, vuole essere scoperta giorno dopo giorno, vuole essere apprezzata per ciò che è, senza essere obbligata a cambiare, una donna vuole essere aiutata a capire quando sbaglia, senza alzare la voce o arrabbiarsi. Credo che le persone vivono la vita attimo dopo attimo per ogni minima frazione millesimale di secondo e anche possono cambiare il proprio essere, solo il tempo attualmente è costante e non si ferma, allora le porsi la mano e stretta la sua, iniziammo il nostro cammino. Un signore un giorno mi disse: a conti di logica una donna matura le responsabilità della vita prima dell’uomo e in una coppia la donna si ritrova pronta a poter dare il 60 in una convivenza, l’uomo a suo modo essendo che impiega più tempo ad assumersi le proprie responsabilità, si ritrova a dare il 40, tutto questo è detto in linea

Prospettive e riflessioni

Immagine
di Francesco Tornelli La vita è difficile per tutti, tutti hanno i loro problemi e a volte quando è un periodo buono riusciamo a crearceli i problemi anche quando non ci sono.  Io nella mia vita ne ho affrontati tanti, ma tanti altri me li sono portati appresso e li ho ingigantiti, se prima erano problemi simili a pietruzze ora sono grandi come macigni, il tempo li ha nutriti bene, quello stesso tempo che ha indebolito me, con l'età e la consapevolezza; a volte il tempo è spietato nel distruggere i tuoi sogni.  Diciamo spesso che l'uomo ha la capacità di adattarsi, ma non lo so se questa affermazione sia esatta, io mi sono sempre sentito un disadattato, una persona che per forza di cose doveva seguire la linea di pensiero della società o contesto in cui viveva, ma la mia volontà non era questa, e ora a cinquant'anni (quasi) mi ritrovo ad inorridirmi di cose che io un tempo facevo, di cose che io un tempo pensavo, di cose che io oggi non approvo in minima parte

Parola d'ordine: vivere

Immagine
di Salvatore T. A volte si tende a mettere in evidenza i propri difetti. Ci si guarda allo specchio e non ci si accetta. Ci si guarda dentro e non ci si piace. Ci si guarda attorno e non ci si sente soddisfatti di ciò che ci circonda, delle situazioni, delle persone ed inevitabilmente si vivono sentimenti negativi. Allora ci si trova davanti ad un bivio, ad una scelta, lasciarsi abbattere da tali emozioni e fare scelte sbagliate oppure usarle come stimolo e motivazione per riscattarsi. Ogni scelta comporta la volontà nel raggiungere un obiettivo. Ho sempre scelto la strada più facile per i miei malesseri, le mie insicurezze ed anche in situazioni difficili sono sempre riuscito a raggiungere quell'obiettivo, sbagliato! Perché c'era la volontà di arrivarci. Ora invece voglio prendere l'altra strada del bivio. La più dura, perché sono le sfide più dure quelle che danno gratificazione ed autostima e quando si raggiunge un obiettivo sano ci si sente appagati. So

Ho ritrovato il dolore

Immagine
di Salvatore Monaco Ho ritrovato il dolore, quello che avevo spento per non sentirlo più corrodermi dentro, dal dolore non si può sfuggire e non lo puoi trascurare, perché si trasforma in potente boomerang e ti farà ancora più male.  Ho ritrovato il dolore e me lo tengo stretto e ora con lui tiro fuori i sogni dal mio cassetto Lui mi consiglia, mi guida e soprattutto mi ascolta e fa di tutto affinché non mi smarrisca un'altra volta, la libertà è una vittoria immensa che rompe le catene di ogni forma di dipendenza. E se per raggiungerla bisogna metterci cuore e passione, ricordati che dietro si cela sempre il dolore.