Questione di sguardi




di Salvatore Monaco

Sguardi complici: ci siamo sempre capiti con lo sguardo io e te, nelle circostanze imbarazzanti o difficili noi ci capivamo sempre. 
Sguardi sinceri: occhi che difficilmente mentivano erano i tuoi.
Sguardi orgogliosi: brillavano quando ti raccontavo un successo scolastico o di vita, si illuminavano d'amore quando vedevi i miei figli.
Sguardi preoccupati: quando siamo saliti a Roma nel viaggio della speranza
Sguardi smarriti: al ritorno da quel viaggio in cui dopo il detto/non detto del medico, non si parlò più fino al ritorno a casa
Sguardi di dolore: quando telefonasti alla collega di chemio per sapere come stava e ti dissero che era volata via, non era la prima di quelle amiche conosciute in reparto che non ce l'aveva fatta e tu iniziasti a capire
Sguardi evitanti: così piano piano i nostri occhi iniziarono a non incontrarsi più sembrava che evitassero i miei e non capivo perché, ma poi mi hanno spiegato che succede con le persone a cui vuoi più bene. Ti stacchi dal loro sguardo per non vederle star male, e così ti vidi giorno dopo giorno iniziare a spegnerti come un cerino e andare in coma. Senza guardarmi mi chiedesti dei figli, fu l'ultima cosa che ci dicemmo.
Aspettammo che tutto si compisse in quell'agosto rovente di 5 anni fa; ormai i tuoi occhi erano chiusi e il respiro sempre più ritmico e pesante e pensavo che saresti volata via nel sonno senza riaprirli mai più.
Ultimo sguardo: ma in quell'alba del 14 agosto, mentre tutti stremati riposavano spalmati su sedie e divani, hai improvvisamente aperto gli occhi nel momento preciso in cui incontravo di nuovo il tuo sguardo, qualche secondo prima di chiuderli per sempre. 
Era destino che saremmo tornati nuovamente a incrociare i nostri occhi in quell'attimo esatto che resterà Eterno.


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