Disturbi alimentari, sensibilizzare è il primo passo per prevenire
di Salvatore Monaco e Katya Maugeri
Una giornata dedicata alla sensibilizzazione,
all'informazione e all'ascolto sulla prevenzione dei
disturbi del comportamento
alimentare. Ieri, presso l'istituto Figline Vegliaturo, durante l'evento “Bellezze
Universali: quando lo stereotipo diventa disturbo”, organizzata dallo SPRAR
Hobbiton del centro di solidarietà il Delfino, si è approfondita una tematica
importante che merita attenzione e una assidua prevenzione: su come mantenere
un corretto stile alimentare e di vita e sull’unicità della bellezza. Il tavolo degli esperti è riuscito, ognuno nel proprio
settore, ad affrontare questa problematica purtroppo sempre attuale, con
delicatezza, sensibilità e semplicità.
Erano presenti: Rosa Imbrogno, assistente sociale e
responsabile dello SPRAR Hobbiton di Figline Vegliaturo, Mario Sicilia, biologo
nutrizionista, che ha discusso sull'educazione alimentare per evitare il
rischio di disturbi del comportamento alimentare, collegandosi anche ai rischi
legati all'attività sportiva. In rappresentanza della Comunità Terapeutica Eden
di Castiglione Cosentino, era presente lo psicologo e responsabile della
comunità Salvatore Monaco e l'educatore Raffaele Gencarelli, con la proiezione
di una incursione teatrale realizzata da operatori e utenti della comunità e
dal contributo della giornalista Katya Maugeri.
Erano presenti anche Lorenza Siciliano, nutrizionista
dell'associazione ADAC e Alfonsina D'Ambrosio, psicologa, che hanno presentano
le attività e gli interventi che vengono svolti dall'associazione nella città
di Cosenza. Si è quindi discusso sul cibo come identità culturale, grazie anche
all'intervento di Maria Anna Chiappetta, assistente sociale dello SPRAR
Hobbiton.
Il giovane pubblico ha partecipato attivamente all’evento,
sia attraverso una serie di domande che ha rivolto agli esperti, sia attraverso
attività che ha mostrato e spiegato. Quella trascorsa è stata una giornata
ricca di stimoli e di emozioni: una bambina di origini rumene ha indicato e
spiegato i piatti tipici del suo Paese; una donna si emoziona mentre guardava
le foto di un’altra donna di un’altra etnia e di un’altra taglia; un uomo con
problemi legati alla tossicodipendenza ha realizzato un video per sostenere la
prevenzione di una diversa forma di dipendenza.
Una giornata dinamica e ricca di emozioni, interattiva, in
cui i presenti hanno avuto tutti la possibilità di esprimersi. Anche i ragazzi
più timidi, ad esempio, sono riusciti a tirar fuori qualcosa di se stessi
attraverso gli autoritratti e i disegni che avevano già preparato nei giorni scorsi.
Durante l'evento è stato presentato il progetto fotografico a
cura del fotografo Francesco Ciardullo "Bolle di sapone", realizzato
insieme ai beneficiari dello SPRAR Hobbiton di Figline Vegliaturo il cibo come elemento di identità culturale, foto che
mostrano una fetta di bellezze universali, che suscitano affiatamento,
vicinanza e convivialità. Attraverso il cibo si possono stabilire e mantenere
relazioni, non per niente il termine “compagno” deriva dal latino “cum-pani”
che significa “dividere il pane con..”. Il cibo è infatti sinonimo di amicizia,
è piacere di stare con gli altri, condividendo qualcosa di se stessi. Un detto
di antica memoria recita: “siamo ciò che mangiamo” e di fatto il cibo connota
popoli, culture e società. Dalle foto si vede che mentre gli adulti sono
impegnati a “ciò che bolle in pentola”, fuori tra soffi e sorrisi i bambini
assaggiano il gusto di creare bolle di sapone.
"Fate una bolla di sapone e osservatela: potreste
passare tutta la vita a studiarla” (Lord Kelvin)
Questa potrebbe sembrare un’affermazione esagerata, cosa c’è
di più semplice di una bolla di sapone? Infondo basta un soffio e un po’ di
acqua e sapone. Una bolla tira l’altra, lo abbiamo scoperto da bambini con il
cilindretto e quel cerchietto magico, che riescono a farle volare via
nonostante fossero troppo piccole o troppo poche. Queste bolle magiche che non
hanno peso ma che sono comunque tutte diverse. Ogni bolla è unica, ognuna nella
sua forma diversa. Cosi apparentemente fragili, ma cosi forti da riuscire a
volare lontano. Ci parlano di leggerezza e meraviglia, di silenzi e
lentezza, di sorrisi a bocche spalancate, di occhi che cambiano colore. Bolle
di giochi di luce, dai colori cangianti, colori che cambiano in base a come si
guardano. Le bolle: non c’è cosa più leggera che suscita tanta profondità! Il grande mago, dalla lunga barba bianca, dagli occhi
profondi come il cielo, dal respiro che tutto può, cominciò a soffiare creando
un mondo dentro ad una cangiante bolla di sapone, Un intero universo di morbide
sfere danzanti.
L'evento si è concluso con la spiegazione, da parte del corpo
docenti, dell’istituto scolastico di Figline, delle attività realizzate dagli
alunni delle scuole primarie e secondarie.
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