"Ero costretta ad affrontare la realtà: mio figlio era un tossico"
di Katya Maugeri
"Ero costretta ad affrontare la realtà: mio figlio era
un tossico. Era incomprensibile. Dovevo accettarlo, ma come fa una madre ad
accettare di perdere il figlio?"
Jeff aveva improvvisamente cambiato amici, perso l’interesse
per lo sport e per altre attività che prima gli stavano a cuore. Iniziava a
rimanere fuori casa sempre più tardi la sera, o addirittura tutta la notte, con
la nuova "comitiva di amici". Era cambiato il suo modo di vestire:
trasandato, lontano dalle sue abitudini. Libby, educatrice di professione e
genitore premuroso, racconta il suo atroce dolore, quello di una madre che vede
il suo brillante Jeff trasformarsi nell'immagine sbiadita di ciò che era.
Inizialmente, la droga è solo una bravata da ragazzini, ma
presto prende il sopravvento e mostra il suo volto più feroce: la dipendenza,
la schiavitù. Il tunnel da attraversare e dal quale uscire vivi.
La donna non si perde d'animo: rivuole il suo Jeff. In un
intenso percorso di scoperta personale e familiare, Libby si spinge fino alle
sue radici e riscopre il legame con l'Italia: al primo viaggio ne seguono molti
altri, per periodi sempre più lunghi, durante i quali entra in contatto con una
comunità. È qui che riceve l'insegnamento più prezioso: "stagli
vicino".
Dopo quattordici anni di perdizione e sconforto, di disintossicazione
forzata e inevitabili ricadute, le viene chiesto il sacrificio più grande:
credere nel figlio al punto tale da lasciarlo andare.
Solo Jeff può decidere di liberarsi. Con sincerità
disarmante, Libby racconta la sua storia di madre ossessionata dai sensi di
colpa e dall'impotenza, la sua lotta per salvare un figlio deciso a perdersi e
la faticosa risalita che glielo restituirà forse meno perfetto ma degno di un
amore ancora più grande.
Jeff ha guardato la morte in faccia più di una volta, finché
non ha deciso lui stesso di scegliere la vita. Scritta nella speranza di
aiutare altre famiglie nelle grinfie della droga,
“Stammi Vicino” è la storia
della famiglia Cataldi — messa a nudo dalla sincerità di una mamma che pensava
di aver perso suo figlio per sempre.
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