È foglia che sa morire danzando
Serena Belmonte - psicologa Questi sono stati i primi versi ascoltati, appena giunti a Lorica, dagli utenti della comunità Eden. La neve, il suo candore, la luce riflessa, il bosco silenzioso, le tracce lasciate da vive presenze nascoste ed i versi declamati hanno immediatamente cambiato il tono emotivo del gruppo. Dalla semplice euforia per l’uscita fuori porta, dal domandarsi momento dopo momento: “Ma cosa dobbiamo fare adesso?”, si è passati all’attenzione al qui ed ora, alla sua ricchezza, allo stupore per ogni passo che affondava nella neve. È foglia che sa morire danzando, il bosco d’inverno è in attesa, si è spogliato, è scarno e duro, le foglie - volteggiando in autunno- sono cadute per permettere alle piante di sopravvivere al gelo, si aspettano tempi migliori, quelli in cui si torna ad essere rigogliosi. Abbiamo spesso usato questa immagine della natura e del suo ciclo, nel susseguirsi delle stagioni, come metafora dell’esperienza umana, nei gruppi terapeutici in comuni