Un gomitolo per amico
d i Andrea Bruzzi Quando ci si abitua a una figura, essa diventa ovvia, rumorosa e silenziosa allo stesso tempo. Presente, continua, essenziale. Sembra essere al posto giusto, al momento giusto. Ad essa sembrano rispondere i tempi, i luoghi, gli spazi. Alcuni posti sembrano cuciti addosso a quella persona, ma allo stesso tempo la persona stessa ne caratterizza lo scorrere del tempo. Diventa, in modo naturale, una figura familiare. Quando Angelo è entrato alla comunità Eden, la sua condizione fisica era disperata. Quella personale ed emotiva era quanto di più lontano si potesse associare al significato di “famiglia”, di “contesto”, inteso come contenitore, circondario di affetti, di calore e di dignità. La sua buffa somiglianza ad uno dei protagonisti del cartone di Scooby-Doo, lo aveva reso da subito un soggetto sul quale sapevamo- in partenza- che avremmo concentrato molta simpatia ed empatia. Avevamo già, inconsciamente, trovato una sorta di mascotte. Sapevamo che avremmo la