di Maria Spizzirri Per definizione il padre è "il testimone della ferita iniziale, quella che rompe la simbiosi madre-bambino e aiuta a vivere in maniera strutturante le difficoltà della vita educandolo al desiderio". Poco si parla del rapporto tra padre e figlio, e comunque non se ne parla con il giusto approfondimento che spetta. Ma si sa, tutto ciò che lì fuori è superfluo, scontato e messo da parte, all'interno di una realtà comunitaria viene messo in primo piano dagli ospiti della stessa. Nei loro occhi, nelle loro parole, nelle loro azioni, quel bisogno di dimostrare ai loro padri il dispiacere di averli delusi e quel senso di rivalsa insito in ognuno di loro. Ogni utente della Comunità Eden ha descritto il loro papà e il rapporto che li ha uniti e li unisce, come la dipendenza abbia cambiato questo rapporto e abbia fatto versare silenziose lacrime. Ciò che di più mi ha lasciato senza fiato, facendomi emozionare, è stato vedere ognuno di loro ritornare bam
di Giovanni L. Scavo nei ricordi, cerco il fondo, lì dove tutto è partito. Scavo nei ricordi perché è l'unica alternativa per riuscire a guardare meglio il mostro parcheggiato, vicino le porte della mia anima, vincolate dalla avidità di questo individuo con il volto coperto. Cerco di parlare con lui, gli chiedo permesso, cerco di fargli capire che ho bisogno di di entrare, bisogno di trascinare le mie emozioni nei corridoi della mia anima. Vorrei guardarlo meglio, guardare dentro la sua iride, cercare di capire chi è e come è riusciti ad entrare dentro di me. Mi parla, stupito ascolto le sue parole attentamente perché da quelle posso trovare risposte irrisolte. Dice d'essere il risultato di ciò che mi è stato, di essere la somma di tutti miei sbagli e che mai potrà andarsene. Stupito dalle sue parole mi sono ritrovato in una sorte di inibizione inspiegabile. D'un tratto trovo il coraggio di chiedergli perché non mi dà il permesso di entrare. La sua rispos
di Salvatore Monaco Oggi in sosta al semaforo, mi sono ritrovato a vivere un momento veramente magico. Improvvisamente, davanti alla griglia di partenza delle auto pronte a ripartire alla comparsa della luce verde, mi appare un prestigiatore/mimo in bombetta. In pochissimi secondi, che a me sono sembrati eterni, numeri meravigliosi di alta scuola di giocoleria. Ero ipnotizzato dalla sua bravura. Ho pensato: "dai riprendilo col cellulare: no mi sono detto, goditi il momento, carpe diem". Mi è dispiaciuto ripartire avrei voluto che quel rosso restasse ancora per qualche minuto, ho avuto la sensazione che l'uomo con la bombetta avesse regalato ad ognuno di quelle persone in fila al semaforo un momento di poesia. Allo scattare del verde, il brusco risveglio e la voglia matta di gratificare con una moneta, quel bravissimo artista di strada che, con fare da mimo esperto, interpretava colui che, in imbarazzo, raccoglieva ciò che in pochissimi attimi di magia, aveva se
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