"Il museo delle case narranti", la bellezza dei sentimenti




articolo di Elena Santoro pubblicato su Calabria New24

In Calabria, tra i tanti villaggi di montagna, ve n’è uno speciale:  si chiama Potame.
Potame si trova in provincia di Cosenza e dista pochi km dal mar Tirreno e da Cosenza stessa. Tale villaggio vanta tanti pregi: è bello, è romantico, è ubicato nella natura, è vicinissimo al mare, ma soprattutto,  può vantare l’esistenza del  “Museo delle case Narranti”.
L’idea del “Museo delle Case Narranti” nasce da due visionari: William Gatto, cantastorie di mestiere, presidente dell’Associazione “Tommaso Campanella” di Cosenza e Mario Verta, gastroenterologo di professione, presidente dell’Associazione “Street Art School” di Cosenza. Entrambi pedagogicamente visionari! Entrambia ppassionati d’arte, vissuta e assaggiata in tutte le sue forme. William Gatto e Mario Verta hanno deciso di trasformare delle vecchie abitazioni abbandonate in vere e proprie opere d’arte, attraverso la realizzazione di murales in grado di  far affiorare tracce del passato storico  calabrese, ma anche elementi di  modernità. E come? Attraverso l’arte pittorica di strada!

Il primo murales, realizzato a Potame, è stato ideato e creato da Mario Verta: nell’agosto 2015 nasce “La formica”.  Tale opera si esprime anche attraverso il messaggio “Mai sotto la tua suola” che, pedagogicamente, invita al rispetto della natura e di tutte le sue creature.
Ad oggi, sono in  totale 24 i  murales che sono stati realizzati, ma l’estro creativo di Mario Verta e degli altri artisti coinvolti nel progetto andrà avanti. Altri artisti , come Ferdinando Gatto e Daniele Armieri, Caterina Fiorino e Antonio Oliva, hanno dato il loro altissimo e spontaneo contributo a tale progetto visionario. Le tecniche utilizzate, per la realizzazione dei murales, sono variegate: Mario Verta è uno streetartist, pertanto utilizza le tecniche dell’arte pittorica di strada; Daniele Armieri e Caterina Fiorino hanno un estro più classico, quindi utilizzano tempere e acrilici, così come Ferdinando Gatto che ha realizzato anche una bellissima scultura in legno raffigurante un lupo.
Le “Case Narranti” raccontano storie, emozioni, sentimenti, stati d’animo che vengono sentiti ed esperiti attraverso le forme, i colori, le sfumature. Ogni casa, ogni murales ha delle cose da dire, da raccontare e, in ognuno di loro, vi è un significato pedagogico molto forte.
L’arte, di per sé, è già un potentissimo veicolo pedagogico, capace di promuovere il bello e di far scaturire sentimenti profondi che si traducono in input di riflessione personale e collettiva. La pedagogia non può non nutrirsi e non può non prendere linfa vitale dall’arte, in quanto strumento di comunicazione altamente efficace e formativo.
Le Case Narranti sono un efficacissimo progetto di Cittadinanza Attiva, in quanto gli artisti /autori dei murales hanno coinvolto i cittadini di Potame, soprattutto i bambini e le bambine che hanno partecipato attivamente alla realizzazione delle opere. Attraverso la creazione delle Case Narranti, i minori coinvolti  hanno avuto la possibilità non solo di apprendere e sperimentare  le tecniche artistiche, ma soprattutto hanno avuto la possibilità di riflettere ed esprimersi su concetti universali come la Pace, l’Amore, l’Unione fra le persone. Maria Montessori, inoltre,  ci ha insegnato che «il disegnare diventa, allora un bisogno di espressione, come il parlare. Quasi ogni idea cerca di esprimersi nel disegno e lo sforzo per perfezionare questa espressione  è paragonabile alla spinta di perfezione del proprio linguaggio».


I murales sono tutti pedagogicamente significanti: fra essi “L’anzianità del sociale” che vuole ricordare l’amore incondizionato dei nonni; “Love and peace” che sembra provenire dai mitici e rivoluzionari  anni ’60; “Amore Cibernetico” che rappresenta l’amore che nasce tra due soggetti apparentemente incapaci di amare; “Il giardino di Giusy” che rappresenta il diritto all’infanzia di e per tutti i bambini del mondo; “The heartkeeper” che custodisce il cuore, inteso come bene, prezioso, perché rappresenta l’essenza dell’Umanità. William Gatto, in quanto cantastorie, ha il compito di traghettare lo spettatore nel mondo immaginifico e poetico dell’arte. Come? Attraverso i viaggi sentimentali. I viaggi sentimentali sono storie narrate da poeti, da cantastorie che hanno lo scopo di far conoscere i luoghi attraverso il veicolo delle emozioni. Le Case Narranti vengono narrate dai Cantastorie attraverso modalità poetiche e teatrali che coinvolgono lo spettatore che viene così trasportato e catapultato nel mondo del murales.

E’ evidente, allora, che il Museo delle Case Narranti è un connubio, un matrimonio ben riuscito tra colori, forme, sfumature, odori, profumi, parole narrate e sussurate, declamate e urlate anche contro il vento. Ed è altrettanto evidente la potente forza pedagogica del Museo delle Case Narranti che in un futuro non molto lontano vedrà la partecipazione di scuole, centri di aggregazione giovanile, famiglie, singoli adulti e minori che potranno godere delle opere d’arte, esattamente come succede nei contesti dei musei “tradizionali”.

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