L'otto marzo: urla nel silenzio
Katya Maugeri
Mi parli di uno specchio, in cui non vuoi più
specchiarti
Riflette un’espressione che la tua mente vuol
dimenticare.
Sul viso, sembrano scolpite immagini crudeli:
carezze forzate, sospiri nemici.
Sul viso, il tuo delicato viso da donna,
è scolpito da urla.
Sono urla nel silenzio, che sono soffocate
perché il loro
Suono fa troppo male,
Sono urla nel silenzio, che cercano la strada
per andar via dalla mente, 
per allontanarsi dalla memoria,
per vivere ancora.
Allontani quello specchio, per non incrociare tuoi
occhi belli,
occhi che si son chiusi per non memorizzare il
suo volto.
Il volto di un uomo, che ha usato violenza
fingendo amore.
Ma l’amore tu sai cos’è: è una fusione di anime,
un incontro felice e non costrizione e urla
infinite.
Guarda pure lo specchio, fai a lui un dispetto.
Lascia che le urla prendano voce
E lascia che i tuoi occhi siano avvolti dalla
luce,
una luce che scalderà il tuo cuore violato,
che darà colore, quel colore negato.
Guarda pure lo specchio e sentiti una donna.
Una donna che avanza,
in un mondo pieno di violenza.

 
 
 
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