Una goccia nel mare
di Carmine Q.
Anche questo articolo sarà incentrato pressoché sul mio
stile di vita, sul mio vivere nel mondo. Un po’ forse perché mi viene più
facile, un po’ perché è qualcosa di profondo e di questi tempi sono più che
convinto che il mondo ne abbia bisogno. Per approfondire bene una storia, un
vissuto, sono sempre del parere che bisogna partire da lontano, dalle sue
origini. 
Per questo motivo i miei “viaggi” partono da quel bambino che sono
stato. Sono nato e cresciuto in una famiglia semplice, modesta e soprattutto
onesta. Nella normalità non ho mai desiderato qualcosa che a priori non era
alla mia portata sicuramente perché mi era stato inculcato da bambino. E che
come tutti i bambini che passeggiano mano nella mano con mamma e papà, ho
sempre avvertito un grande vuoto, una grande tristezza e perché no anche tanta
rabbia, nel passare accanto a persone “buttate” per terra e con loro
probabilmente la speranza, a chiedere 5 centesimi di luce. 
Mia mamma lo ricorda
sempre, che puntualmente gli facevo la stessa domanda: perché non è come noi
quel signore? Fin da giovane ho sempre avuto l’istinto di “regalare” un piccolo
sorriso nella loro grande tristezza. Quando li incontravo ed io ero col mio
furgone di prodotti alimentari, sentivo l’obbligo di dovermi fermare e offrire
anche una sola mozzarella, quasi sentendomi in colpa perché io avevo avuto
dalla vita più di lui.
Arrivando ai nostri giorni quando apprendi dal tg che
Berlusconi dà alla moglie per la separazione 2 milioni di euro al mese o che un
calciatore guadagna 10 milioni di euro l’anno, 20 miliardi del vecchio conio.
Come si può rimanere indifferenti quando vedi in tv bambini con le mosche sul
viso.
5 anni fa sono stato ad Assisi per un anno, lasciando
temporaneamente il mio lavoro e lo stipendio per svolgere volontariato come
cuoco in una casa per senzatetto. Sono tornato in Calabria con solo il
biglietto del treno, ma ero felice, avevo aiutato chi aveva bisogno. 
Oggi gestisco una piccola associazione, “Stella del povero”
sempre al servizio degli ultimi. Lo so che è solo una goccia in mezzo al mare,
ma se a questa goccia ne facciamo seguire un’altra e poi un’altra ancora, possiamo diventare un oceano.

 
 
 
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