In bilico tra il "forse" e l'eterno
di Giovanni L.
Ho qualcosa intrappolato nel cristallo dei miei occhi,
quel
qualcosa sei tu.
Tu che continui a camminare nei corridoi della mia anima,
come se i tuoi passi fossero lame per i miei rimorsi,
cerotti per il mio oggi, e cicatrici per il mio domani.
Forse sei sempre rimasta qui e qualcosa di te non andrà mai
via.
Sicuramente siamo cambiati, ma il nostro modo
di stare
insieme resta intatto nel tempo,
senza farci condizionare dalle nostre scelte.
Se mi fermo a pensare e credimi lo faccio sempre,
penso che
noi due siamo bloccati dal "forse" già, sarebbe stato distruttivo no,
piuttosto che coesistere nell'incertezza.
Ma a noi è toccato un forse solo perché non abbiamo
mai
avuto la forza di separarci definitivamente.
Ci siamo distrutti il cuore così
troppe volte,
che nel raccogliere i pezzi sicuramente l'abbiamo mischiati
così
che ogni dei due avrà sempre qualcosa dell'altro.
Forse, quanti dubbi vivono in questa parola, così corta
quanto piena.
Forse la persona che sta al tuo fianco sarà sempre convinta
che potrà vivere di te,
solo perché non sono venuto ancora a prenderti,
forse non lo
farò mai, forse.
La tua mancanza si sente, si sente dietro un rumore,
un
suono, un profumo, un battito.
La tua mancanza si sente cercando di colmare il vuoto in
mezzo alla gente,
incrociare per un'altra volta il tuo sguardo così da
ricordarmi quanto valgo.
Non te l'ho mai detto ma, riflesso nei tuoi occhi appaio un
uomo migliore.
Spero sempre che la mia parte migliore rimanga intrappolata
nella tua iride,
così da ricordarti che un tempo uno stronzo è riuscito a farti
sorridere
e farti provare, anche se per poco, quello che ognuno vorrebbe provare:
"sentirsi speciale", il mio cuore è stato sempre in discordia perenne
"sentirsi speciale", il mio cuore è stato sempre in discordia perenne
con il ritmo del mondo, solo perché ha sempre
cercato di seguire battiti con un
rumore diverso
ma con una costante ritmica simile.
Tu sei stata e sei il mio mondo,
il mio rumore,
I miei battiti, la mia ritmica. Sei la parte migliore di tutto
il peggiore.
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