La gioia è una felicità interiore


di Francesco T.

La mia insoddisfazione nasce dal non riuscire a realizzare i miei desideri, ma la felicità nascosta nei desideri è una scatola vuota e questo ci fa paura perché una volta che avrai soddisfatto i desideri sai che soffrirai per la loro mancanza e avvertirai il vuoto che lasciano dentro. 
Finché cerchi di realizzarli ti senti vivo, ma arrivato alla mèta la felicità non dura perché è come la cresta di un'onda che prima o poi è destinata ad infrangersi da qualche parte, quindi non si può vivere sempre sulla cresta dell'onda. Navigare non significa andare da un porto ad un altro, ma godersi il tragitto, vivere in quel lasso di tempo che ci vuole per raggiungere l'altro porto, ma a volte raggiunto il porto non so cos'altro fare. Nel gioco del calcio dopo ogni gol bisogna ricominciare da capo a centrocampo, ma questo non piace, ci piacerebbe ricominciare dall'area di rigore. I desideri, quindi, possono essere un limite. Ci si deve rilassare, nel senso di non farsi condizionare, non dipendere dal loro appagamento, si è vivi anche prima di arrivare alla mèta e lo si è anche dopo. Dobbiamo essere pieni della gioia di poterci esprimere, giocare o viaggiare, perché la gioia è una felicità interiore, stabile, dipende solo da noi e non dalle circostanze.

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