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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Riflessioni sull’insegnamento di don Milani

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  di Salvatore Monaco Capita a volte di riflettere sui cambiamenti storici che attraversano il fenomeno droga e di conseguenza la modalità di cura e presa in carico dei servizi di disintossicazione e riabilitazione. In questa mia umile e personale riflessione non posso che non soffermarmi sul pensiero di don Milani, dove il fulcro è rappresentato dal fatto che  gli ultimi o i fragili,  sono i primi e i poveri sono i più beati di tutti.  Più che una riflessione teorica e tecnicistica sulla  metodologia usata per aggredire il fenomeno droga da parte dei servizi, pubblici come i Sert o privati come le comunità terapeutiche, voglio soffermarmi sull’importanza della relazione che si viene a stabilire tra operatori e ospiti che entrano in questi servizi di cura  nel tentativo di  dare una svolta alla loro vita caotica e disorganizzata, spesso priva completamente di affetto e amore.    Il  metodo di insegnamento di don Milani puntava a formare le coscienze prima delle competenze, è tutto is

Non conta solo l'obiettivo, ma il percorso

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di Francesco Tornelli La cosa difficile non è raggiungere un obiettivo, ma mantenerlo tale. Quante volte sto pensando di ritornare alla mia vecchia vita, sarebbe più facile, anche se avrebbe le sue conseguenze. Ogni giorno, appena sveglio, inizio a lottare con i miei fantasmi del passato, a dire il vero la droga non mi interessa più, forse sono solo cose legate alle mie difficoltà economiche, e non trovando lavoro mi viene sempre la voglia di rifare ciò che facevo prima. Ma alla fine mi dico che probabilmente sono cambiato e questi sono solo pensieri dettati dal momento, che in fin dei conti stiamo vivendo quasi tutti, e continuo a lottare, continuo a portarmi avanti tutte le cose che ho appreso dai miei operatori, ma ogni giorno è più difficile, ogni giorno un pensiero in più si fa strada nella mia testa e ogni giorno lotto sempre in una maniera più decisa per far sì che rimanga solo un pensiero e basta. È difficile mantenere gli obiettivi raggiunti, ma al momento questa è la mia forz

Il mondo ha sempre visto...

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  di Antonio De Simone Il mondo ha visto sempre dentro di sé nella storia, cambia le persone. Persone intese come individui dotati di personalità, ossia della capacità di poter raccontare e lasciare traccia e segno di sé. La società moderna questa odierna, mi vien drammatico pensare come tanti sistemi che dovrebbero far sì che il fabbisogno delle  genti sia al massimo del soddisfacimento, oggi mi viene triste dire che viviamo un dissesto sociale notevole, tanto dettato da disservizi e degradi vari, che si estendono un po' ovunque nel territorio nazionale e oltre.  Non voglio parlare di questo, no, nessuna altra critica o esempi su come stanno i fatti, non sto a fare il commentatore, vorrei fare solo un accenno sul virus del Covid.  Il mondo ha sempre visto decimare popolazioni a causa di pandemie, ma quanto ne rimane inculcato in noi? Tanto ne rimane geneticamente quando ci si apre dentro a comprendere le circostanze di prevenzione dettate dalla condizione del virus, capire f

Giornata mondiale della salute mentale: lottiamo contro l'indifferenza sociale e politica

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di Katya Maugeri Quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale. Ogni quaranta secondi una persona si suicida. Ogni quaranta secondi, meno di un minuto. Sono dati allarmanti confermati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Numeri destinati a cambiare radicalmente a causa dell’impatto che la pandemia di Covid-19 sta avendo sulla popolazione di tutto il mondo. La malattia mentale è una malattia come molte altre, e spesso può essere curata. In questa direzione va lo spot  “Si cura“ , presentato dal Ministero della Salute in occasione della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre 2020. «In questa fase storica connessa all’emergenza Covid-19, questa giornata può e deve costituire un momento di riflessione per gli operatori. Ma soprattutto per la Comunità: cittadini, utenti, famiglie, il mondo dell’associazionismo e i decisori. Spiega il dottor Carmelo Florio, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catania. Oggi  non si può n