L'autunno dalle mille sfumature



di Antonio D.S.

Anche alla comunità terapeutica “Edenil Delfino è autunno inoltrato. Noi utenti ricordiamo con un po’ di nostalgia, dettata anche dall’arrivo di questa nuova stagione, quelle che sono state le esperienze fatte durante l’estate.
Una stagione, quella estiva, che ha visto la possibilità di poter fare uscite mirate due volte la settimana, tempo permettendo ovviamente. Fra utenti facevamo richiesta allo staff, scegliendo e comunicando in anticipo per i giorni stabiliti per le uscite, se voler trascorrere la giornata al mare o in montagna. La maggior parte delle volte si è andati al mare, è stata la meta più ambita, al mare di Paola, a quello di Amantea o a San Lucido, a Guardia Piemontese, fino ad arrivare dall’altra parte della Calabria sulle coste ioniche, nella meravigliosa località balneare di Villapiana. Di sicuro comunque sarà difficile dimenticare anche le escursioni in montagna, dove immersi nel verde incontaminato, abbiamo potuto ammirare la fantastica location della cascata di Rogliano, dove a farne da cornice c’è un antichissimo ponte che risale ad epoca romana, abbiamo potuto godere in pieno lo spirito di gruppo, nella più totale tranquillità e armonia, stimolata soprattutto oltre che dal posto, anche dalle note musicali di una chitarra, cantandone le più celebri canzoni di vari artisti italiani. In fine, come poteva mancare un’uscita al parco nazionale della Sila, approfittando anche di una bella passeggiata nella via principale di Camigliatello, che spesso d’estate viene chiusa al traffico delle auto per far spazio a intrattenimenti organizzati, come sagre o fiere.

Comunque sia un ruolo di spicco che ha sempre allietato, le calde serate trascorse, l’ha avuto “u melun” il cocomero, poiché spesso presente, nessuno si è mai tirato indietro a mangiarlo ogni volta che lo si apriva.
La stagione passata, ha visto introdotta nella struttura una che a parer mio rientra fra le più belle attività che facciamo quotidianamente. Fra noi utenti della comunità, un cambiamento per lo più radicale, stimolante alla collaborazione, come dire, decisamente positivo e che ha migliorato in maniera sostanziale l’andamento del gruppo di noi utenti, è stata la proposta a fine giugno da parte dello staff di voler tenere un diario di bordo. Questa è una delle attività che facciamo qui al delfino e senza nulla togliere alle altre attività terapeutiche che facciamo insieme agli operatori, dove si affrontano tematiche riguardanti ad esempio la comunicazione, la o le responsabilità, i gruppi sentimento e altre attività che fanno si che emergano le nostre potenzialità o risorse, mettendoci a nudo nelle nostre emozioni, quest’altra attività del diario di bordo è sicuramente fra le più importanti per il consolidamento del gruppo, in quanto fa si che questo, possa avere una buona compattezza nel proseguire dei giorni, invitandoci spontaneamente a qualsiasi tipo di confronto tutti insieme. Parlandovi un po’ di questa attività, premetto che si alterna in due fasi, la prima, ne è facoltativa la partecipazione di noi utenti che finita la cena, dopo il turno della pulizia delle stoviglie e della sala mensa, ci ritroviamo in gruppo da soli, ossia senza la presenza dell’operatore, quindi alla sera questa attività fa si che a fine giornata ci riuniamo a discutere, prendendo nota appunto in un diario, quelle che possono essere le nostre richieste da fare allo staff, ciò che sono state le nostre impressioni durante la giornata, esprimere  punti di vista, proposte per migliorare qualcosa, dinamiche che accadono, sensazioni provate, sentimenti e difficoltà. Penso, come dicevo pocanzi, che sia decisamente costruttiva per noi questa attività, come del resto s’è rivelata essere, perché ci dà modo di relazionarci al meglio con noi stessi, fra di noi e con lo staff e visto che poi subentra la seconda fase, ossia l’incontro del mattino, dove i punti segnati la sera sul diario vengono letti e man mano discussi insieme agli operatori, c’è appunto la differenza che questa volta è obbligatorio parteciparvi, quindi voglio dire che siamo tutti quanti, vuoi o non vuoi, presi da ciò che è una delle basi utili per ricostruire ciò che con la droga abbiamo distrutto, la nostra vita, con il confronto.

Bene o male però devo dire, e questo è un mio parere personale, sicuramente condiviso anche dagli altri utenti, che pur dicendo addio un po’ con nostalgia, a questa stagione estiva che è passata, in fin dei conti siamo contenti perché sono ritornate, nella seconda metà di settembre al consueto appuntamento del martedì, le ragazze della mediazione penale, con le quali attraverso il loro aiuto, veniamo spronati a ciò che è oltre il senso empatico, un’esperienza di riflessione riguardo la nostra condotta rispetto al collettivo sociale, svolgendo così un lavoro stabilizzante per le nostre coscienze. Un meritato apprezzamento allo staff del Delfino e alla equipe della mediazione penale, i nostri ringraziamenti per il loro lavoro.
      





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