All'Eden il Natale è comunità
di Antonio DS
Nella sera del 19 dicembre, noi utenti ospiti del Delfino
abbiamo potuto portare a termine ciò che da tre settimane stavamo preparando
ossia il presepe vivente.
Un’iniziativa questa, che è uscita fuori da una battuta “È
dicembre ragazzi, si dai ok, ok io mi dedicherò a preparare dei dolci tipici
di questo periodo. Ok. Ok io, chi mi aiuta? Andiamo a prendere l’albero
che lo addobbiamo? E il presepe? Dove lo facciamo? Lo mettiamo qui in atrio, su
un tavolo? Ma, veramente c’è già chi da un po’ si sta dedicando a costruirlo”.
Praticamente si stava semplicemente parlando del più e del meno sul da
farsi, quando a qualcuno tutt’ad un tratto è saltato in mente di dire “il
presepe?! Facciamolo vivente, ihihih”.
Ed è così che abbiamo scelto di adoperarci, per la
realizzazione del presepe vivente.
Sicuramente un’iniziativa che c’ha visto uniti nella
collaborazione. Ciascuno di noi, nei suoi limiti, ha dato il proprio
contributo, è stata questa la sfida, mettersi in gioco in qualcosa che finora
non s’era ancora fatto prima, ma un’occasione che c’ha spinti a ognuno di noi,
di poter tirar fuori e far valere le nostre capacità creative. Ci sono
state tante occasioni, dove ci siamo proposti di fare delle cose, riuscendo
sempre ad ottenerne gratificazione nel risultato ottenuto e quest’esperienza
del presepe vivente, è risultata essere l’ennesima prova di ciò che con
impegno, fantasia e complicità nel cooperare si può riuscire a fare insieme.
Una delle cose più curiose in questa esperienza, è il fatto
che tutto ciò che è stato realizzato nella rappresentazione è derivato da
materiale di fortuna. Partendo dai lavori fatti in cartapesta per arricchire le
botteghe dei personaggi nei loro mestieri, finendo a ciò che sono state le
costruzioni vere e proprie delle varie capanne con alcune tavole, palme secche
e vari rami di oleandro, che abbiamo potuto falciare in grande quantità nel
terreno al di sopra della comunità. Che dire del fiumiciattolo a ridosso della
mangiatoia e della stradina in mattoni recuperati qui in struttura, sistemati
ad arte, con la più straordinaria accuratezza. Diciamo che dal punto di vista
economico si è potuti andare incontro magari a una piccola spesa, magari di ciò
che era indispensabile e doveva essere comprato per forza, ma dal punto di
vista emotivo, di affiatamento tra noi e della possibilità di proporre
idee e realizzarle, beh che dire, di certo in questo non ci siamo risparmiati.
Nei vari stand presenti nel presepe, le varie persone che
sono venute a visitarci, hanno potuto godere oltre che dello scenario
bellissimo che avevamo messo in piedi, sembrava una piccola cittadella, le
persone, hanno potuto gustare tanta roba da mangiare, tipo una deliziosa
porchetta di cui ce ne hanno fatto dono, di un pentolone di fagioli, la cosiddetta
fagiolata, oltre ai “cuddureddi” i panzerotti, pizzette e vari snack salati,
panini e l’immancabile panettone.
Certo si, da mangiare ce n’era, ma ciò che di più
rappresentativo in quella serata c’è stato, è stata la gioia dei nostri animi
che si leggeva nei volti, la meraviglia delle varie persone che erano lì in
quel momento, avevamo fatto spazio ad un falò quella sera, ma anche in ciascuno
di noi s’è ravvivata una fiamma, quella fiamma di gratificazione, quella fiamma
che c’ha visto aperti verso gli altri. In fine una grande emozione ce l’hanno
data le persone di colore che c’erano venute a fare visita, prendendo anche
loro parte nel presepe indossando gli abiti rappresentativi.
Sicuramente è stato indispensabile l’aiuto di Viera e delle
operatrici Katia e Benedetta per l’entusiasmo che costantemente c’hanno messo
ad aiutarci e che ci hanno trasmesso.
In fin dei conti questo evento è stato l’input per avvertire
lo spirito natalizio, dove con grande emozione abbiamo potuto vivere l’unione
nella maniera più spontanea e naturale accogliendolo come il più bel regalo per
queste feste. In tutta felicità diciamo grazie al Delfino e a tutte quelle
persone che ci sono venute a trovare e a tutti auguri di buon Natale.
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