Oltre la sostanza, l'essenza: "Pensieri e parole"
di Katya Maugeri
La parola lascia tracce, sfiora e colpisce il nostro umore,
lo cambia, lo altera.
La parola traccia percorsi, come una tavolozza di colori ha
varie sfumature, e bisogna sceglierle con cura per esprimere semplici concetti
nei quali identificarsi. È la congiunzione di pensieri astratti e diventa
strumento prezioso e indiscusso dei nostri stati d'animo. Urliamo, ci scontriamo usando parole forti - delle quali
spesso ci pentiamo - ma servono in quel momento per tirar fuori macigni e rospi
difficili da contenere.
Tutto il nostro
mondo passa attraverso le parole: le cerchiamo, non le troviamo, le perdiamo,
ne abbiamo troppe e non sappiamo come esprimerle al meglio. La comunicazione verbale, in fondo è
lo strumento attraverso cui costruiamo la realtà all’interno dei sistemi di
relazioni in cui viviamo.
La responsabilità con cui esercitiamo e usiamo le
parole è nostra. Saperle utilizzare non solo ha un impatto positivo nella
comunicazione efficace, ma è importante anche nel rapporto con noi stessi,
quando scarichiamo la rabbia attraverso parole pesanti come pietre, queste
stanno lì ferme attaccate in noi, come la pece, addosso. Pesanti e sgradevoli.
Dovremmo imparare a usare il potere delle parole con maturità, riconoscendo
l'importanza di ciò che è bene dire e omettere, di ciò che è importante dire in
ogni suo dettaglio: forma e termini. L'utilizzo della parola per creare,
costruire, condividere, accarezzare o abbracciare invece di aggredire,
insultare o distruggere, è una nostra decisione. È un binario che percorre non
gli angoli della nostra anima ma quella altrui ed è attraverso le parole che
gli utenti del Delfino raccontano se stessi, dentro e fuori la sostanza.
Questo blog, giorno dopo giorno, è diventato un punto di
riferimento da arricchire con pensieri, poesie, riflessioni, canzoni, poesie:
perché la parola scalda e nutre la nostra mente, il nostro cuore.
La parola ci racconta la bellezza e il dolore, la speranza e
i sogni da realizzare, attraverso la semplicità di chi non le cerca in maniera
artefatta ma ne coglie l'essenza e l'umiltà.
Le parole creano mondi, da scoprire, dai quali lasciarsi
conquistare, attraverso la scrittura per esempio.
"Leggere, avere il gusto di leggere, è un privilegio. È
un privilegio della fantasia, che attraverso le parole scritte nei secoli si
apre il varco verso l’esplorazione fantastica dell’immaginario.”. Così, Tullio
De Mauro, linguista italiano, descrive la lettura: un “privilegio”, un dono che
bisogna valorizzare per conoscere e coltivare lo stimolo al confronto, alla
critica e allo sviluppo. Il primo significato di “leggere” è “raccogliere”.
In tal senso si raccoglie con gli occhi ricavando dal testo
un prezioso canale da percorrere per raggiungere mondi a noi lontani, conoscere
personaggi con i quali confrontarsi e ai quali legarsi, inevitabilmente, perché
succede proprio questo durante la lettura: si creano legami.
Legami astratti, ma ciò che è astratto non è privo di vita, è ricco di
contenuto.
La lettura promuove lo sviluppo cognitivo e stimola la
concentrazione, la memoria, il ragionamento, le emozioni, i sentimenti e
l’empatia. La lettura è una cura per la solitudine, gli scrittori ci aiutano ad
aprire il nostro cuore e la nostra mente perché ci danno gli
strumenti adatti per ritrovare nelle parole
altrui quel sentimento, quel pensiero, quella riflessione che non riuscivamo
bene ad esprimere. Con le parole si abbattono i tabù, i pregiudizi e si
racconta la vita. Le storie.
Quelle di uomini che hanno scelto di cambiare, di raccontare
e colorare un nuovo capitolo della loro esistenza.
Che sia un 2019 ricco di sfumature piene di luci e di parole
delicate, quelle che consolano gli animi afflitti e incoraggiano i pensieri
dubbiosi, un 2019 di storie che narrano di rivoluzioni emotive e di traguardi
raggiunti.
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