Rems e creatività, perché i "matti” non sono solo delle cartelle cliniche
di Giovanna Mele
La realizzazione di un laboratorio permanente di presepi
artigianali all’interno della REMS di Santa Sofia d’Epiro, nasce da una mia
particolare passione che coltivo da anni e da una personale sfida nel voler
dimostrare che, i cosiddetti “matti”, sono persone che, oltre ad avere dignità
irrevocabile, nonostante la patologia, possono essere capaci di realizzare e
produrre arte, come in questo caso, e tanto altro.
La risposta dei pazienti a questo laboratorio è stata entusiasmante, subito incuriositi da ciò che si stava realizzando e dalle loro capacità sino a quel momento nascoste, ma evidentemente presenti.
La risposta dei pazienti a questo laboratorio è stata entusiasmante, subito incuriositi da ciò che si stava realizzando e dalle loro capacità sino a quel momento nascoste, ma evidentemente presenti.
Questo laboratorio, dunque, non mira solo alla
realizzazione di uno sterile manufatto, ma bensì, ad una più completa e
propositiva presa in carico del paziente. E come affermava già negli anni ’50
Edith Kramer, pioniera dell’arte-terapia: “è l’arte stessa, quindi, che diventa
terapia e la tecnica terapeutica (…) diventa percorso artistico attivo e
creativo in cui vengono mobilitate fantasie ed energie, attivate capacità e
risorse, evidenziate modalità di funzionamento e promossi autonomie e senso di
identità.” È stato ed è importante attribuire una finalità a tale laboratorio,
perché non appaia occhi dei pazienti una mera attività occupazionale che li
distolga semplicemente dalle loro continue richieste, perciò sia l’anno scorso
che quest’anno i presepi realizzati sono stati donati alla prefettura di
Cosenza, ai carabinieri di santa Sofia e alla sede dell’amministrazione del
centro di solidarietà “Il delfino”, ed un paziente ha voluto
realizzare una piccola capannina da donare alla sua famiglia. Inoltre
quest’anno per dare maggiore risalto alle loro creazioni, sono stati pazienti
stessi a consegnare i presepi realizzati.
Il Natale è per tutti un periodo
carico di emozioni, in modo particolare, per i pazienti, è un mix di emozioni
non facili da gestire, ma durante la realizzazione dei presepi ho visto nei
loro occhi un po’ di luce ed emozione, soprattutto quando rievocavano il Natale
durante la loro infanzia manifestando la volontà di riuscire a trascorrere il
Natale in famiglia e non più “internati”.
Nello specifico il laboratorio
prevede la realizzazione di ogni singola parte, dalla struttura in legno alle
casette, alle miniature all’interno delle casette, alla raccolta del muschio
fresco, alla realizzazione di suppellettili con la creta. Attraverso il lavoro
svolto all’interno del laboratorio si è voluto favorire la socializzazione
assumendo modalità di relazione nel rispetto reciproco; favorire l’attenzione e
concentrazione nello svolgimento dell’attività; imparare ad osservare,
sviluppare la creatività, fornire un metodo di lavoro indirizzato allo viluppo
della capacità inventiva.
Perché sì, “i matti” non sono solo delle cartelle
cliniche.
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