Gaslighting, la forma più crudele della violenza psicologica


La violenza ha vari aspetti, non solo intrisi di rabbia evidente, ma anche di silenzi subdoli, alternati da parole crudeli. Oggi vi parleremo di gaslighting: una forma di violenza psicologica volta a far dubitare la vittima della sua memoria e della sua percezione della realtà.  i manipolatori conducono una persona alla follia. Riconoscere in tempo che qualcuno sta adottando questa tecnica è molto importante: altrettanto lo è sapere come agire. Il gaslighting è una violenza che può nascere in una qualsiasi relazione: in una coppia, tra genitori e figli, tra colleghi di lavoro.

Il termine “Gaslighting” deriva dal titolo del film “Gaslight” del 1944 del regista americano Georg Cukor con Ingrid Bergman e Charles Boyer, uscito in Italia con il titolo "Angoscia" rappresenta la pietra miliare dei rapporti tra cinema e psichiatria.
Un gentiluomo persuade la giovane moglie ad abitare nella vecchia casa dove è cresciuta e dove fu assassinata - da lui, chiaramente - sua zia e con una diabolica strategia psicologica, alterando le luci delle lampade a gas della casa, la spinge sull’orlo della pazzia. Quindi, il termine gaslighting è utilizzato per definire un comportamento manipolatorio, crudele, messo in atto da una persona abusante per far si che la sua vittima dubiti di se stessa e dei suoi giudizi di realtà, cominci a sentirsi confusa, creda di stare impazzendo.

Lo scopo del comportamento di gaslighting è ridurre la vittima a un totale livello di dipendenza fisica e psicologica, annullare la sua capacità di scelta e responsabilità. Si tratta di una grave forma di perversione relazionale che rende le vittime talmente assuefatte e dipendenti da essere nella maggior parte dei casi inconsapevoli rispetto a ciò che sta loro accadendo. La pericolosità di questa violenza è il fatto che spesso chi la subisce inizia a dubitare subito di se stesso, cadendo nella trappola del gioco, e chi la perpetra neanche se ne rende conto: spesso è un comportamento "naturale" dettato dall'emergenza della situazione (un tradimento, una verità da rivelare, un'esasperazione...).

Il motivo per cui viene perpetrato questo tipo di abuso è semplicemente sottomettere l’altro, fargli del male o raggiungere un obiettivo preciso, come nel film Gaslighting. Quello che è evidente è che questo comportamento è un chiaro esempio di relazione tossica, in cui uno dei due membri della coppia viene sopraffatto da un’enorme insicurezza, dubbi costanti su ciò che crede vero e una dipendenza assoluta dall’opinione degli altri.

 Il gaslighting può distruggere la nostra autostima, farci perdere completamente la fiducia nel nostro buon senso, provocarci crisi d’ansia e persino portarci a cadere nella depressione.

Ma come riconoscere se qualcuno sta attuando il gaslighting?

Una persona inizia a farvi dubitare troppo spesso della realtà, vi racconta delle bugie che potrebbero sembrarvi vere. Il manipolatore, professionista o meno, non inventa bugie assurde ma richiama sempre circostanze e comportamenti che si potrebbero essere verificati davvero. Il manipolatore è sempre una persona che vi conosce bene e che quindi sa come insinuare in voi il dubbio. La pericolosità delle menzogne non sono le menzogne stesse, ma il senso di colpa che provocano: è su questo che puntano i manipolatori.

Il gaslighting è una delle peggiori forme di violenza psicologica che, al contrario di quanto si pensa, è alla portata di tutti. La prima di queste strategie è fidarci del nostro intuito. Quando sentiamo che c’è qualcosa che non va, che le cose non quadrano, non possiamo dare per scontato che l’altro abbia ragione. Non dubitate mai della realtà, e se qualcosa non vi torna parlatene con uno specialista: saprà subito individuare la presenza eventuale di una qualche problematica. Allontanarci da chi ci sta facendo del male è importante per prendere le distanze e analizzare la situazione da un altro punto di vista, sul quale non possa esserci manipolazione. 

Impariamo a riconoscere i rapporti malati, senza conferire ad altri, il potere di distruggerci.

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