L’essenza della mediazione: “Adesso ho pagato davvero il mio debito”


di Giusy Schipani, Cristina Ciambrone, Maria Sprizzirri 

“Credo di aver fatto una cosa bellissima, ho incontrato il dottore a cui ho fatto la rapina due anni fa, mi sono presentato, lui mi ha riconosciuto e gli ho chiesto scusa, gli ho detto che mi dispiace ma non ero in me e gli ho offerto un caffè. Lui mi ha stretto la mano. Una sensazione bellissima. La mediazione! Adesso ho davvero pagato il mio debito.”

Questo articolo si apre mettendo in risalto le parole di un utente, il quale dopo aver pagato il suo debito con la giustizia, perdurava in lui quello più grande:  la pace interiore. Sentiva che qualcosa in lui mancava, c’era ancora un tassello da mettere apposto in quello che era il mosaico della sua libertà. Tutto ciò di cui aveva bisogno era di chiedere scusa alla persona che qualche anno  prima era stata sua vittima. Solamente dopo aver ricevuto il perdono tanto atteso, ha sentito di aver pagato anche il suo debito emotivo. Quanto detto rappresenta appieno uno dei principi fondamentali della  mediazione penale, ovvero la ripar-azione che mira non soltanto a correggere l’errore commesso da parte del reo, ma a dare giustizia anche alla vittima.
Essa, la ripar-azione, è dettata dalla metamorfosi empatica introspettiva; in tal modo si coglie il duplice stato d’animo del reo e della vittima.
Infine si giunge ad uno degli stimoli più importanti dati dalla mediazione, ossia la riflessione che lega a sé la riduzione del tasso di recidiva migliorando allo stesso tempo i comportamenti presenti e futuri. 

Commenti

I più letti

Ho visto piangere un gigante

La mia anima è al sicuro

Quel momento di magia al semaforo