Notre-Dame: sofferenza, simbolo, unità



di Fausto Maiolo 

Nel tardo pomeriggio del 15 aprile, a causa di un incendio, la cattedrale di Notre-Dame  “nostra signora” patrimonio dell’umanità, simbolo del cattolicesimo,  è stata colpita da un incendio letale. 

Ciò che rende questa ferita così dolorosa non sono tanto i danni materiali come la guglia, il tetto e i tanti affreschi di cui la cattedrale era dimora, tanto la riscoperta dei parigini, francesi e cittadini di tutto il mondo di quel senso perduto di appartenenza a una stessa cultura che sta andando perdendosi con il tempo . Perché ciò che colpisce il cittadino non è semplicemente la rovina di un edificio, ma il significato che questo rappresenta. Notre Dame non è una delle tante migliaia di cattedrali sparse per la Francia, ma è il Simbolo di una nazione intera che si rivede impersonificata in tutti gli affreschi, in tutti i rosoni, in ogni reliquia conservata al suo interno. 

Un simbolo che ha staccato dalle proprie mansioni quotidiane tutte quelle persone che in un modo o nell’altro sono venute a conoscenza di questa grande tragedia: notiziari, social media e la moltitudine di canali con cui notizie di questo genere si propagano in tutto il mondo civilizzato. In questo modo la perdita di un simbolo che all’apparenza potrebbe sembrare di pertinenza prettamente Parigina, prende le sembianze di un’onda emozionale che non ha razze, religioni e/o qualsiasi tipo di barriera sociale. Tutto il mondo è pervaso da una sofferenza che neanche sa spiegare a sé stesso. Un mix di solidarietà, empatia, spirito di comunione che la perdita di questo simbolo ha generato nei cuori e nelle menti di chi solo per un attimo è venuto a conoscenza dell’incendio. E la consapevolezza della fragilità dei dissidi umani, che sembrano infimi e di misera importanza al cospetto di una disgrazia così maestosa.
È in questi momenti che viene quasi spontanea la nascita di un senso di tristezza nel pensare che si abbia bisogno di tragedie simili per abbattere quelle che sono “le barriere” che ci separano. 

Allo stesso modo ci rendiamo conto di quanto sia naturale immedesimarsi nella sofferenza altrui a prescindere da tutti i limiti che con il passare del tempo si sono formati nella società odierna.
Unione e solidarietà sono insiti nella natura umana e non dovrebbero essere riscoperte solo in queste occasioni.

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