Chiedimi se sono felice...
di Antonio DS
Chiedimi se sono felice, è il titolo di un film
Premetto che sono molto felice che hai proposto di fare
questa domanda, credo sia un motivo in più per comprendere ancora meglio, ciò che riguarda la mia persona e credo anche la tua, è una bella domanda e
inaspettata.
Riguardo a come ti parlavo ieri, della chiacchierata con
l'operatrice, alla sua domanda di quali sono i miei obiettivi, ho risposto che
innanzi tutto voglio sistemarmi nel lavoro ed è importante x me in questo momento sfruttare l'occasione di poter ottenere un attestato di cucina, in quanto mi
può facilitare nel trovare un impiego e il fine di tutto ciò è di riuscire a
crearmi una mia indipendenza e potermi stabilire anche stando solo, in
un'abitazione.
Di progetti ce ne sono ancora altri e te ne ho parlato, tipo
della home restaurant, un progetto a lungo termine ma che comunque credo di
tenere sempre presente nella mia vita una volta che mi sono fatto delle
esperienze nel settore e una volta che riesco comunque, a mettere da parte un
po' di capitale.
In tutto ciò, c'è felicità. Penso che in questa fase della
mia vita, ci sia modo di potermi ritrovare entusiasta e voglioso a volermi dar
da fare perseguendo questi obiettivi.
Penso che l'essere felice non può mai essere uno stato
permanente in una persona.
Per come ti ho parlato finora, in questo momento rifletto e
dico, la felicità una persona sicuramente se la deve anche creare. Rifletto ancora e dico, la felicità? Può anche essere
avvertita a suo modo, se a una persona gli girano bene le cose e comunque sta
bene.
Teoricamente comunque la felicità secondo me deriva dal
senso e dal valore che una persona dà alla propria vita e a tutto ciò che ad
esso gli sta vicino.
Sono felice? Direi che sono stato male. Sono felice? In
questo momento?! Sono qui in una comunità e come mi sono sempre detto, mi sono
voluto fermare, mi sono venuto a chiudere. Per me non era più possibile
continuare a condurre quel tipo di vita e con le macchinette, a che pro?
Valuto la situazione e per quanto realista mi reputo essere,
mi rendo conto che sono felice nell'aver avuto modo di poter fare questa
esperienza e penso che trovarmi qui sia la scelta più giusta che avessi potuto
fare.
Sembra strano ma allo stesso tempo credo che stare in comunità sia una buona occasione per poter fare una gran bella riflessione in me stesso
e come hai notato, mi hai ritrovato più maturo e allo stesso modo, colgo altri
aspetti positivi, considerando il fatto che m ero visto instabile, cioè molto
cambiato caratterialmente, qui ho modo di potermi dedicare ad un lavoro che
credo sia molto importante secondo me, ossia, poter avere la occasione di
apprendere ulteriormente la gestione di me nei rapporti con gli altri, con la
comunicazione e con il senso che bisogna dare e avere in un confronto, e con se
stesso e con gli altri. Penso questa è un'occasione unica per poter fare questo tipo di lavoro e sicuramente si ritrova ad essere anche unico questo posto
stesso per potermici dedicare.
Il senso della felicità termina qui, se considero soltanto
questo e più che altro, per tutto ciò che ho espresso, a tratti, piuttosto da
parte mia ne denoto un sano egoismo.
Mi chiedi se sono felice? Allora se posso, mi chiedo da solo
se in questo momento c è una persona nella mia vita che mi rende felice?
Se fino a poco fa mi sono rivisto felice in un sano egoismo,
mi rendo conto comunque, che da soli dopotutto non si può riuscire mai a parer
mio a poter essere felici e riprendendo ciò che ho scritto prima, bisogna anche
che chi ti sta vicino riesca a farti avvertire questo sentimento di felicità.
Al momento mi dedico a voler trovare lavoro, ok, riuscire a
stare x conto mio, ok, mi faccio una bella esperienza di introspezione e di
maturità nella mia persona, ma ora comunque m'è venuto in mente ciò che dicevamo
ieri sera.
Mi chiedi se sono felice? Sono triste, perché so che al
momento non ho nessuno accanto a me che posso riuscire a pensare possa
accompagnarmi in questo bellissimo viaggio che è la vita. Verrà prima o poi di
questo ne spero, me lo auguro e credo che avverrà a suo tempo.
Comunque sia al momento no, purtroppo non sono felice, perché non
ho occasione di condividere un sentimento di pieno amore, con nessuna ragazza e
molto più decisamente, credo che sarò felice quando troverò un'altra persona
che provi lo stesso sentimento d'amore ricambiato nella scelta a volersi vedere
accanto l'uno con l'altro nel prosieguo di questa vita.
Credo che una fantastica realtà in una relazione, sia il
frutto di ciò che sogniamo, se ciò che sogniamo è corrisposto e si unisce ai
sogni dell'altro.
Allora non solo sarei felice, ma del tutto immerso in una
fantastica realtà.
Ti voglio bene, e dal 24 dicembre del 2018, qualunque sia il senso di
questo nostro rapporto che s'è ripreso, provo un indescrivibile senso di
felicità ad esserci ritrovati. Penso purtroppo però, che dopo tutto, finché avremo modo di sentirci e dovremo tenere a bada il battito dei nostri cuori,
questa felicità resterà sempre con un senso di nostalgia.
Ciò comunque non mi esclude dal poter e voler considerare
te, l'amore che può rendermi felice.
Se la felicità non può essere uno stato permanente in una
persona, comunque sia, penso che dentro di sé una persona deve evitare di
ritrovarsi a vedersi calare al di sotto della soglia della stabilità, semmai
darsi occasioni che le facciano vivere momenti che la portino al di sopra di
questa soglia e quei momenti, saranno di sicuro occasioni che le faranno vivere
attimi di felicità.
Se un rapporto è stabile comunque spontaneamente si avrà la
possibilità di avvertire felicità ogni qual volta meno te l'aspetti e anche
solo pensandoci, perché in entrambi, ciascuno dentro di sé, saprà di essere
stabile nella vita dell altro.
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