Fiore di maggio


di Salvatore Monaco

Trenta anni fa nascesti tu cara nipote. Ricordo come fosse ieri quel momento, la mia ansia di diventare zio per la prima volta, avevo 19 anni e ancora tante cose da imparare dalla vita. Ricordo quando durante la notte di quel 13 maggio 1989 sentii uscire di casa,  tua madre con tuo padre per andare all’ospedale, perché le si erano rotte le acque. 
Mi affacciai alla finestra e  incrociando le dita le mandai un bacio. Non esistevano ancora i cellulari, l’ansia era alta ma non arrivando telefonate nella mattinata sul telefono di casa, si dava per scontato che la cicogna non fosse ancora planata sulla tua casa. Ero andato a scuola, frequentavo il quinto liceo scientifico ed ero di esami, avevo un dannato compito quella mattina. Inoltre chiesi al vicepreside di farmi uscire due ore prima per venire da te all’ospedale, per vederti nascere, ma mi rispose che non dovevo partorire io ma mia sorella. Probabilmente la mia reazione del viso lo indusse a darmi un’ora di permesso anziché due, raggiungemmo quello che nel gergo della negoziazione è il famoso punto di incontro. Mi precipitai a piedi da via Popilia sino  alla clinica dove era ricoverata tua madre. Arrivai sudato e ansimante con la speranza di non perdermi il momento clou  e di stare vicino ai miei genitori che erano la ad aspettarti. Ti trovai già nata, splendida come un fiore, un fiore di maggio appunto, quello che sarebbe diventato il tuo tormentone. 
Ah quella canzone di Concato, ti rappresentava in pieno, “tu che sei nata dove c’è sempre il sole, sopra uno scoglio che ci si può tuffare. E quel sole ce l'hai dentro il cuore, sole di primavera, su quello scoglio in maggio è nato un fiore. Eri stupenda, con la manina attaccata alla sbarra della culletta, fortemente attaccata alla vita e ancora oggi dimostri di avere il sole dentro al cuore, nonostante tutto quello che la vita ti ha tolto. Sei un sole di primavera che splende tutto l’anno, scalda il cuore di tutti, anche di chi ha avuto tanto dalla vita e  magari viene a  lamentarsi  con te che hai avuto un prezzo alto da pagare, ma che sai confortare e portare sorrisi nei loro cuori. Era la festa della mamma quando sei nata, il regalo più bello che potessi fare a tua madre e a tutti noi che ti aspettavamo. Grazie di cuore di avermi reso zio,” ziò Totò” come mi chiamavi tu. 
Desidero solo che tu sia felice e che tutte le tue scelte ti portino fortuna, salute e felicità e che continuerai a portare il sole in ciascuno di noi e ad essere guidata  da tua madre da  lassù.

Buon compleanno!

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