La primavera dell'anima



di Alfredo Fiume

Quando si è sempre intorpiditi non si dà importanza a ciò che ci circonda, ai problemi che creiamo agli altri e soprattutto a noi stessi. Poi quando usciamo da questo torpore e ci riaffacciamo alla vita prendiamo coscienza dei danni fatti. Essa infatti ci presenta il conto, lo esige. 
Questo è il momento critico che siamo chiamati a superare. Questo è il  momento di dimostrare agli altri, ma soprattutto a noi stessi, che siamo disposti ad assumerci le nostre responsabilità, pagare i debiti nei confronti della società e accettare anche i giudizi e le etichette che noi stessi ci siamo attaccati. Questo periodo, chiamiamolo, di purificazione o espiazione io lo paragono un po’ all'inverno. Un periodo duro nel quale si tende a sopravvivere cercando di non farsi sopraffare dalle problematiche che noi stessi ci siamo creati. Vediamo tutto nero, spesso dubitiamo di noi stessi. Vediamo la luce sempre troppo lontana e ci viene voglia di mollare, di dire “io non ce la faccio”. 
Ma dopo l'inverno viene sempre la primavera. La stagione del miracolo, della creazione. Tutto rinasce, fiorisce, si rinnova. Volente o nolente si alza lo sguardo e se si è lucidi, per quanto si possa essere con il morale sotto i piedi, non si può fare a meno di sorridere alla vita nonostante tutto. Basta guardarsi intorno, lo sguardo sorridente di una ragazza sulla sedia a rotelle, il dolore di una madre che sta perdendo un figlio bastano a farti capire quanto futili sono alla fine i tuoi problemi rispetto ad altri molto più seri. Questo basta a farti ringraziare Dio per averti preservato e cominci a sentirti fortunato di come ti è andata e di come, se vuoi, puoi migliorare la qualità della tua vita. 

La luce si avvicina, la primavera è dentro di te, lasciala esplodere, la vita è davvero una cosa meravigliosa.

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