La forza sublime della fragilità
di Giovanni L.
Lei, una lei per cui è inevitabile non sporcare d'inchiostro
questo bianco. Lei, una rosa stupenda cresciuta in terreno arido, tempestoso e
gelido. Un terreno che il più delle volte gli ha permesso di appassire, di
dissetarsi con le sue stesse lacrime ma che da esse ha trovato sempre la forza
di fiorire più bella e rara che mai. Lei, che ha ancora la capacità di
arrossire, di fronte a un semplice sguardo, Che ha la capacità di valorizzare
tutto ciò che la circonda, che sa essere diversa senza nemmeno sforzarsi, ma
che nota la sua diversità di fronte una realtà priva di identità, di dignità.
Lei, che vede sempre il buono negli altri, che non sa fermarsi alle apparenze
solo perché sa che dietro un'anima impura c'è sempre un vissuto pieno di
emozioni stupende. Lei, che nonostante tutto riesce ad indossare un sorriso
sincero, privo di meschinità. Lei che sorride come se vivere fosse uno scopo.
Una lei così, fortemente fragile ed immaginabile.
Lei, mia sorella.
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