Dalla parte degli ultimi, per sentirsi primi



di Salvatore Monaco

Era l’autunno dello scorso anno  quando mia figlia mi disse: "papà, mi porti a vedere Ultimo a luglio  allo stadio Olimpico a Roma?" Ero un po' perplesso, pensavo a come un giovane, anche se bravo cantautore, potesse  esibirsi in un tempio come l’Olimpico, alla pari di altri mostri sacri della musica Italiana. Iniziai ad avere qualche risposta quando mi resi conto che già a gennaio i biglietti erano quasi tutti esauriti, ogni data aveva raggiunto il famoso termine “sold out”. 
La cosa mi sembrava impossibile ma era cosi e allora comprai online due degli ultimi biglietti della data romana del suo tour.
Ultimo, al secolo Nicolò Moriconi,  allo Stadio Olimpico, in quell’afoso e torrido 4 luglio,  ha appassionato gli oltre 60mila spettatori, non solo teen ma molti genitori,  arrivati da ogni parte della penisola, sfidando probabilmente una delle giornate più calde della capitale. E dire che il  cantautore appena 23enne, solo due anni fa, si era esibito in un quartiere di Roma, davanti a pochi intimi. 

A distanza di due soli anni, ha riempito uno stadio come l’Olimpico.  Ad oggi Ultimo è il più giovane cantautore ad aver calcato il palco dello stadio Olimpico regalando oltre due ore di musica che hanno intrattenuto il pubblico tra grandi successi "riarrangiati" e alcune sorprese. Molto emozionante la sua poesia  per Roma, così come il  duetto con un altro grande cantautore romano, Antonello Venditti . Da brividi lo scenario dell'Olimpico "stellato" tra le luci dei cellulari e  i classici accendini, sotto le note di Roma capoccia e notte prima degli esami. Durante l’attesa ho ascoltato molte adolescenti disquisire sulla loro passione per Ultimo ed uno dei motivi ricorrenti è che nei suoi testi è come se parlasse di loro. Tratta argomenti molto vicini al loro mondo, fatto di amori, di delusioni, di crisi dovute alle incertezze tipiche della loro età. Ho visto uno stadio cantare le sue canzoni e ho dovuto ricredermi su tanti  dubbi che avevo tempo fa. Ultimo è una sorta di poeta maledetto, di quelli che narrano le vicende dei deboli, che lottano contro tutto e tutti, per diventare forti e dalla parte degli ultimi, sentirsi primi. Sa arrivare al cuore, non solo degli adolescenti ma di tutti quelli che aprono il loro di cuore, ai sentimenti.  Sa giocare con le parole e il suo stile comunicativo è chiaro e diretto e senza filtri. Ringrazio mia figlia per avermi stimolato a vivere questa bellissima esperienza di vita, malgrado il caldo, malgrado altri fattori della vita che mi avevano rattristato in quei giorni concomitanti al concerto. 

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