Domatori di dolori



di Giovanni Loria

A voi che mi amate e continuate a credere in me vorrei dirvi che le cose sono migliorate, ma non è così. 
Mi dispiace essere una delusione, mi dispiace deludere continuamente le vostre aspettative, mi dispiace se spesso rispondo male, se disobbedisco, se vi causo una marea di problemi. Io ci ho provato a essere una persona migliore, a non chiudermi in me stesso, a combattere le voci nella mia testa, a reagire. Ma non ci sono riuscito. 
La mia vita è un continuo susseguirsi di sbagli e fallimenti. Colleziono soltanto sconfitte. Non ho più la forza di vivere lucido, ma ho la forza di condurre una vita normale con qualcosa che mi possa sostenere, qualcosa che mi dia come ha sempre fatto un equilibrio e non le giornate vuote e cupe. In ogni mattina trascorsa dal 13 aprile al 7 settembre mi svegliavo con un senso di vuoto che mi perseguitava fino alla sera, dove i pensieri diventano così assordanti che piangere è inevitabile.
Non sono mai riuscito a colmarlo questo dolore e non credo mai ci riuscirò. Ma riesco a domarlo. Ho sempre pensato che questo mondo, questa società, non mi appartiene. Mi è sempre dispiaciuto essere così sbagliato, ma nonostante tutto ho ancora la capacità e la fortuna di vivere, di apprezzare tante cose, cose che mi danno la forza che prima non avevo, di avere limiti nella vita che io vorrei e voglio vivere.

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