Dedicato a te che sei altrove


di Lina De Simone

A te, che con il tuo bagaglio carico di difficoltà e sofferenza entri speranzoso in Comunità, oggi più che mai vorrei parlarti di me, del mio essere educatore, del mio desiderio di starti accanto, e rendere onore alla speranza che ha mosso i tuoi passi. Sento dentro la responsabilità che mi dai, trova il suo posto nel mio cuore e rimane lì, vigile, in ogni istante della mia giornata. Io non so mai se quello che faccio è la cosa giusta. Non so se sono troppo severa nello spronarti o troppo comprensiva nei confronti dei tuoi limiti o, ancor di più, se apprezzo abbastanza le tue risorse. Posso solo dirti che ogni mio gesto è sempre frutto di studio, di confronto, di etica, di amore per te e per il mio lavoro.
Lo scelgo tra tanti come quello migliore per te. Anche le mie parole più dure, per te motivo di crisi, sono sempre frutto di questo mio agire. Posso dirti che a volte devo fare appello a tutte le mie risorse per dirti cose difficili da dire e sicuramente difficili per te da accettare. Anche per me tutto ciò è faticoso, ma è un peso che porto volentieri, con coerenza e volontà. Quello che invece porto con difficoltà è quando non riusciamo a raggiungere la meta e ti perdi nella burrasca delle tue sofferenze.
Non sento il peso delle tue ricadute, dei tuoi momenti di crisi e di ribellione. Il peso che ho difficoltà a portare è quando ti arrendi, quando lasci questa vita che nonostante tutto ti ha regalato e può regalare frutti meravigliosi.
Voglio concludere dicendo un’ultima cosa, forse la più importante: ogni tuo sorriso, ogni tuo momento di libertà nutrono generosamente la mia motivazione, rendendo più solida la mia convinzione che tutti possiamo vivere meglio.

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