I solchi della dipendenza emotiva
di Salvatore Tridico
Il timore di restare solo mi ha portato a stare sempre in
compagnia, qualsiasi fossero le abitudini.
La paura di non essere accettato per quello che ero mi ha portato ad adattarmi a cose che non condividevo affinché non venissi messo da parte, emarginato. Inconsapevolmente cercavo attenzioni, considerazione e affetto da parte di chi mi circondava. Con il tempo, crescendo e maturando una certa consapevolezza di me stesso, mi sono reso conto di avere una certa dipendenza emotiva che in molte situazioni ho cercato di colmare stando sempre in compagnia per non rimanere solo, forse perché la solitudine mi portava a guardarmi dentro e vedere, a quei tempi, una persona insoddisfatta di sé stessa faceva male perciò cercavo sempre di svagare con la mente, distrarmi facendo qualcosa, stando insieme ai miei amici con i quali inizialmente ci si incontrava per giocare a pallone fino a quando cambiarono le abitudini e diventarono distruttive.
La paura di non essere accettato per quello che ero mi ha portato ad adattarmi a cose che non condividevo affinché non venissi messo da parte, emarginato. Inconsapevolmente cercavo attenzioni, considerazione e affetto da parte di chi mi circondava. Con il tempo, crescendo e maturando una certa consapevolezza di me stesso, mi sono reso conto di avere una certa dipendenza emotiva che in molte situazioni ho cercato di colmare stando sempre in compagnia per non rimanere solo, forse perché la solitudine mi portava a guardarmi dentro e vedere, a quei tempi, una persona insoddisfatta di sé stessa faceva male perciò cercavo sempre di svagare con la mente, distrarmi facendo qualcosa, stando insieme ai miei amici con i quali inizialmente ci si incontrava per giocare a pallone fino a quando cambiarono le abitudini e diventarono distruttive.
Entrò in "gioco" un benessere artificiale
che con il tempo mi fece perdere tutto, amicizie, amori, e il mio stato fisico
andava sempre peggiorando. Il lato positivo della solitudine è che si ha molto
tempo per riflettere su tutto ciò e prenderne atto affinché non si ripeta un
capitolo del genere. Ho sprecato molto tempo prezioso nel quale avrei potuto
realizzarmi e magari a 30 anni avere una famiglia. Ma poi penso che se non
avessi sbattuto forte il muso su certe situazioni oggi non saprei ancora dare
valore a cose importanti. Perciò tutto ciò che ho passato sulla mia pelle mi ha
reso la persona che sono oggi con i suoi pregi che dovrebbe valorizzare di più
e i suoi difetti che cerca di migliorare. Il mio obiettivo principale è quello
di raggiungere autonomia e indipendenza emotiva. Non sarà semplice, ma neanche
impossibile. Volere è potere. Nel frattempo mi auguro il meglio abbracciando le
cose positive che verranno e allo stesso tempo mi preparo anche al peggio per
non trovarmi impreparato nel difendermi dalle situazioni negative.
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