La vita è adesso



di Francesco Tornelli

Mi sento proprio come un ragazzo che, compiuta la maggiore, età lascia la sua famiglia genitoriale per andare alla scoperta della vita. Lasciare la comunità per intraprendere il mio viaggio. 
Vista così superficialmente è la cosa più bella del mondo, in comunità si va per risolvere un problema, e nel mio percorso ho avuto non pochi problemi attinenti al mio carattere, ai miei comportamenti, al mio vissuto, quindi vista da questa prospettiva una persona non vede l'ora di andarsene, ma questo posto è stata la mia casa per quasi due anni e lascio dei ricordi, belli e brutti, lascio la vita quotidiana con delle persone che sono diventate "la mia famiglia", esco dalla mia campana di vetro per andare ad affrontare le mie responsabilità che la vita mi mette davanti ogni giorno e che forse troppo a lungo ho rimandato. Qui in comunità lascio la parte peggiore di me, quella parte di me che mi ha portato sempre a prendere tutto ciò che arrivava con troppa leggerezza, con troppa superficialità, senza pensare mai alle conseguenze e al prezzo da pagare, come se non fosse la mia vita. Ho conosciuto tante persone in questo mio viaggio, tutte con sfaccettature del loro carattere diverso dal mio, con un passato diverso dal mio, ed ho imparato la tolleranza, ho capito le difficoltà, ho vissuto i limiti, ho incontrato la mia umanità, ho visto me stesso spogliato da tutte le maschere che ho indossato, ho capito i miei errori, ho chiesto scusa, ho riso, ho gioito, ho pianto.
Ho vissuto. A queste persone voglio dire grazie: un grazie infinito perché è merito anche loro se ora sono una persona diversa, grazie a chi mi ha fatto arrabbiare, grazie a chi mi ha fatto piangere, grazie a chi ha reso il mio cuore meno duro, grazie a chi mi ha aiutato a non trascurare le mie responsabilità, grazie a chi mi ha fatto sorridere, grazie ragazzi della comunità terapeutica "Il Delfino". Un grazie speciale va a chi ogni giorno ha lavorato per me, Andrea Bruzzi educatore della comunità, una persona dalle risorse infinite, una mente brillante e lungimirante, Raffaele Gencarelli educatore e maestro d'arte, paziente e pieno d'esperienza che mi ha accolto non poche volte nei miei momenti di sconforto, raccontandomi pezzi della sua storia per farmi capire ciò che potevo cambiare per migliorare, Ciro Martucci operatore senza filtri e persona da cui prendere l'esempio, Manuela Donato psicologa della struttura, sempre pronta ad affrontare le problematiche che mi si sono poste davanti, Lina De Simone educatrice con la E maiuscola, grazie Lina per la persona che sei, ti ho quasi sempre provocato ma solo per avvicinarmi a te, sei e sarai il mio esempio di persona che avrei  voluto essere, e per ultimo (non per importanza) ringrazio Salvatore Monaco educatore, psicologo e responsabile della comunità nonché mio fraterno amico, con te ho condiviso di tutto, i miei stati d'animo migliori e peggiori li ho mostrati a te. Ringrazio Benedetta, Martina,Veronica che sono state operatrici di passaggio nel mio percorso, ma che mi hanno dato tanto. Ringrazio don Salvatore Vergara presidente onorario del Delfino perché con la sua sapienza ha fatto di me un cristiano migliore. Ringrazio Renato Caforio presidente del Delfino per la sua professionalità e per la sua tenacia nel credere nella sua missione. 
Ringrazio una persona speciale che porterò sempre nel mio cuore che mi strappò con il suo modo di fare, una promessa fatta a me stesso: quella di aiutare il prossimo per i miei prossimi trent'anni Katya Maugeri giornalista che mi intervistò proprio mentre stavo iniziando il mio cambiamento.
Ringrazio Cristina Ciambrone presidente dell'associazione mediatori penali, per aver creduto in me e per avermi dato l'opportunità di conoscere la mediazione, la giustizia riparativa, con il suo modo di comunicare mi ha messo in condizione di capire alcuni aspetti oscuri della mia vita.
Per ultima (non per importanza) ringrazio Maria Spizzirri mediatrice penale, per la sua perseveranza nel raggiungere gli obiettivi prefissati e per la sua purezza d'animo disarmante con la quale mi ha coinvolto nel mio primo laboratorio di mediazione penale. 
Un grande grazie a tutti voi , adesso sono pronto e non vi deluderò.

Commenti

I più letti

Il Gran Premio della vita

Gli "hikikomori": isolati e esiliati dal mondo

Siamo circondati da vampiri emozionali. Chi sono e come riconoscerli