Riflessioni ed evoluzioni



di Francesco Tornelli

Penso che il "vero" senso della vita sia stravolto: parto da ciò che dovrebbe essere più semplice, aiutarsi l'un l'altro. Questo dovrebbe essere naturale, invece al tempo d'oggi è una pratica secondaria.
Sì, io aiuto l'altro a meno che questo non vada contro i miei interessi personali, e non parlo di interessi importanti se non della cosa che è divenuta principale nella nostra vita, il denaro, la carriera, senza pensare a come eravamo e a come potremmo essere senza questo ulteriore pensiero. 
Molti di noi (ipocritamente) proclamano con fermezza dei valori immaginari, immaginari perché sono appunto dei valori fino a quando non intaccano il proprio interesse. Molto vasto come pensiero, molto generalizzante, ma ahimè molto attuale. Se pensiamo all'origine dell'invenzione dell'automobile, o meglio, all'origine della casa intesa come punto di riferimento e punto dove sentirsi al sicuro, rifugiarsi, oggi ci sentiamo così evoluti da distruggere tutto ciò che ci circonda, compreso quello che doveva essere il nostro rifugio, per soldi o interessi personali, siamo disposti a fare di tutto. Ognuno di noi pensa a se stesso e non più alla collettività, alla nostra specie, a come poter migliorare e non il contrario, ognuno di noi, o meglio, la maggior parte di noi, ha dimenticato la voglia di provare emozioni, molti di noi vivono solo per il dio denaro fregandosene dell'amor proprio, fregandosene degli altri e alla fine fregandosene di se stessi. Ritornando all'automobile, vi siete chiesti perché è stata inventata? La risposta è semplice: per percorrere lunghe distanze, come si faceva una volta con i cavalli, ora invece se potessimo la useremmo anche per andare in bagno nella stanza di fianco, e tutto ciò non fa bene a nessuno. Sono stati classificati alcuni mali causati dalla nostra evoluzione, ma sono tutti legati l'uno all'altro, e anche le proprie competenze sono legate l'una all'altra, ma la politica prima e la burocrazia dopo, hanno fatto in modo di complicare ulteriormente le cose separandole e dando specifiche soluzioni per ogni reparto, tuttavia la soluzione sarebbe confrontarsi per risolvere il problema e non mettere il problema in seconda linea cercando così soltanto di mettere in difficoltà il tuo interlocutore, solo per il fatto che ha altre competenze oppure semplicemente perché pensa qualcosa di diverso da te. Da qui il mio pensiero, a dire che ormai non ci aiutiamo più.

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