Krokodil, la droga che mangia il corpo



di Salvatore Monaco

Da qualche anno si sente spesso parlare di krokodil, pericolosissima sostanza illegale i cui effetti sono devastanti per chi l’assume, tanto da essere stata ribattezzata la droga degli zombi. Uno dei suoi effetti collaterali più terrificanti, infatti, è rappresentato dalla carne che marcisce fino ad andare in necrosi, staccarsi dalle ossa e dalla pelle che diventa squamosa e verdastra, a causa delle piaghe purulenti che si generano, ricordando la tipica pelle di un coccodrillo. Questo narcotico a base di desomorfina, sostanza oppiacea derivante dalla morfina, proviene dalla Russia. Ma perché una sostanza così letale continua a essere venduta in modo ostinato sul mercato della droga, arrivando a raggiungere negli ultimi tempi anche le piazze di spaccio Italiane?
La risposta è semplice: costa poco, con circa dieci euro è possibile reperire tutte quelle sostanze necessarie a preparare in casa il composto. Serve davvero poco a “cucinarla” servendosi di una semplice stufa, il mix di codeina, olio, detersivi, benzene, iodio e fosforo. La droga  che si ottiene ha la capacità di distruggere i vari tessuti del corpo, viene iniettata in vena senza nessun processo di purificazione. Questo determina infezioni, flebiti, necrosi di tessuti che spesso sfociano in interventi urgenti di amputazione degli arti interessati. Nonostante questo, il dipendente da krokodil continua a cercarla, perché senza non riesce più a vivere, se vivere è la parola giusta. 
La speranza di vita di chi ne fa uso e abuso è di due o tre anni circa, a causa dei gravi danni che il principio attivo della  desomorfina, provoca nell’organismo. La desomorfina, ottenuta a partire dalla codeina, che è un derivato dell’oppio, molto utilizzato in campo farmaceutico soprattutto come analgesico in situazioni come la terapia del dolore, crea livelli molto elevati di dipendenza, difficilmente curabili. Crea un dolore fisico insopportabile, rispetto all’astinenza da eroina, che può durare anche più di un mese, generando nel tossicomane la compulsione a iniettarsi dosi sempre più massicce del krokodil, nel tentativo di trovare sollievo, finendo con il cadere letteralmente a pezzi in breve tempo, proprio come uno zombi. La speranza è che si intervenga al più presto nel tentativo di ridurre o bloccare la diffusione illegale dei farmaci a base di codeina, reperiti spesso in modo facile, senza le dovute prescrizioni mediche e diffusi sempre più nelle compravendite online.
Stiamo assistendo ad una nuova fase di mutamento del fenomeno tossicodipendenza, in cui la diffusione di farmaci,  che comunemente servono a curare determinate sintomatologie sanitarie, associati ad altri, creano dei veri e propri ibridi che determinano euforia e sballo all’inizio e danni irreversibili successivamente, finendo fuori dal controllo dei servizi di vigilanza e di cura delle dipendenze, che devono continuamente ridefinirsi ed elaborare prontamente revisioni ai classici protocolli di intervento.

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