Il coraggio di rubare


di Francesco Tornelli


Mi sono sempre chiesto, ero coraggioso quando decidevo di andare a rubare? Fare una rapina, un furto. Oggi dopo 50 anni passati a pensare di fare fesso il prossimo, mi rendo conto che sono cambiato. È cambiato il mio modo di pensare. Non mi piace l'idea di togliere il frutto del proprio lavoro a un'altra persona. Ogni persona ha le risorse su cui si è impegnato, ognuno ha il frutto del proprio lavoro. 
Ritornando al coraggio, sono arrivato alla conclusione che ci vuole davvero coraggio nel rubare, ma non quel coraggio spicciolo, quello che si dice agli altri di avere. "Io ho fatto questo e io ho fatto quello". No. Per rubare ci vuole un coraggio immenso, ci vuole il coraggio di guardarti allo specchio e dirti che è tutto apposto, ci vuole il pelo sullo stomaco e io non ce l'ho. Nella mia vita ho rubato, ho imbrogliato, sono stato un parassita della società, ma non mi sono mai piaciuto. 
Oggi, nonostante tutto, ho ritrovato la mia dignità, anche se a volte mangio una volta sola al giorno perché non ho più possibilità, non m'importa. Non riesco più a mentire, non riesco più ad imbrogliare, non riesco più a fare del male. Ho sbagliato tanto nella mia vita, ma sono certo che tutto ciò è servito per essere quello che sono oggi. Forse la mia vita è stata segnata proprio per questo, perché dopotutto non volevo vivere una vita così. 
Oggi rabbrividisco quando sento una persona che vorrebbe prendermi in giro, perché lo percepisco prima, ma a differenza di qualche tempo fa, oggi lascio correre. Oggi sono una persona diversa da quello che sono stato. Oggi sono davvero coraggioso.

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