Una vita ruvida, un animo da combattente
Spesso mi fermo a guardare il tramonto, il cielo che inizia ad oscurarsi, le luci della città in lontananza che sembra un presepe, quell'aria particolare che quando la respiro mi trasmette una sensazione di desiderio, di sogni da voler realizzare, la musica con le cuffie che fa anche la sua parte. Mi fermo a godere questo momento. Il qui è ora.
Una frase molto spesso presa superficialmente ma che ora inizio a capirne l'importanza, soprattutto al giorno d'oggi. È amaro dirlo ma per come va il mondo, soprattutto oggi, non sento di far progetti a lungo termine, semmai pormi obiettivi a breve termine per raggiungere eventualmente uno a lungo termine. Fare il cosiddetto passo per come si ha la gamba, magari seminare ma senza avere aspettative troppo alte del raccolto.
Essere ambizioso è un pregio ma bisogna anche
considerare quello che si può fare con i propri mezzi per evitare fallimenti
che potrebbero scoraggiare o peggio ancora. Sembra un gioco di parole ma penso
che si debba prevedere l'imprevedibilità della vita! Mettere in preventivo che
per arrivare a qualcosa ci può essere un imprevisto, qualcosa che non avevi
calcolato e che potrebbe scombussolarti. L'esistenza di ognuno di noi è di
passaggio in questa vita, un passaggio che purtroppo solo raramente può durare
un secolo per una persona, mentre invece ci sono "passaggi" molto più
brevi, che si interrompono a 54 anni come quello di mio padre.
Un uomo d'altri tempi, non tanto per l'età ma per i
valori e principi sani che aveva che ormai stanno andando in estinzione, una
mentalità forse retrograda ma che comunque si è adattata a quella moderna senza
farsi influenzare da essa. Se si trattasse di aggiornarsi per esempio in
tecnologia su come usare uno smartphone per farne un uso ricreativo
prevalentemente di musica ed altre cose che condivideva in quanto cose positive
si adattava ma quando si trattava di "modernizzarsi" sulla mentalità
"aperta" di oggi a livello umanitario e relazionale preferiva restare
alle sue radici e faceva bene.
Non c'è più rispetto, dignità, pudore e quant'altro. Io per esempio amo e mi fido solo del mio cane. Detto così può sembrare riduttivo...eehm no! Non per l'uomo ma per il cane. Una cane?? Una fonte immensa ed infinita di amore, gioia, rispetto, fedeltà ed anche disobbedienza perché fa parte del loro essere spiriti liberi. La festa che ti fa un cane quando ti rivede dopo che sei mancato anche solo pochi minuti è indescrivibile, gli occhi con i quali ti guarda quando ti allontani come se volesse dirti "dove stai andando?! Portami con te!"
Beh, quando hai un essere così meraviglioso che ti trasmette queste emozioni sinceramente ci pensi due volte se non di più prima di aprirti e affezionarti a qualcuno della razza umana, che possa essere un amico o una compagna. Se potessi cambierei la longevità di un uomo con quella di un cane per meritocrazia anche se vivono quanto basta per darci ogni giorno delle lezioni di vita non indifferenti che ci fanno sentire piccoli nell'anima rispetto a loro, non hanno la parola perché non gli serve ,per amare non sono necessarie le parole ma i gesti, gli sguardi, gli atteggiamenti, le espressioni anzi se c'è proprio una cosa che non serve sono proprio le parole.
Un cane ti fa sorridere sia il viso che il cuore anche
quando stai vivendo letteralmente l'inferno, soprattutto in questi momenti. Ti
stimola a reagire quando stai per affondare e molto molto molto altro.
Credo di aver ricevuto molto dalla vita tra emozioni,
esperienze, lezioni di vita.
Ho conosciuto la felicità e il dolore, ho imparato che
bisogna vivere, godere ed apprezzare ciò che si ha finché c'è e non lamentarmi
sempre di quello che non ho, che non devo dare niente per scontato perché
niente e nessuno vive in eterno, ho conosciuto posti da sogno ed altri da
incubo. Ho manifestato eccessivamente rabbia dolore gioia ho vissuto esperienze
dolorose per le quali porto ancora le cicatrici fisiche e mentali ed esperienze
gioiose che non dimenticherò mai, ho visitato città dal film d'amore ed altre
da film dell'orrore, mi sono sentito disperso in una nazione che non era la mia
in preda alla disperazione senza conoscere nessuno né saper dire una
parola....ed oggi?! Chi sono? Dove sono? Cosa sto facendo?!! Dove voglio
andare?!! Sono un ragazzo......no!
Sono un Uomo in un angolo del mondo e mi sto togliendo
quella zavorra pesante e fastidiosa che mi porto da 10 anni perché voglio
vivere non solo esistere.
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