A salvarci, molto spesso, sono i sogni (realizzati)


 
di Katya Maugeri

Quante volte lo abbiamo ripetuto durante i laboratori di scrittura autobiografica e quante soddisfazioni nel leggere le riflessioni di chi, trovando il coraggio, riusciva a oltrepassare il timore del giudizio e raccontare in prima persona gli errori, i vuoti e i sogni. "I nostri sogni dobbiamo tutelarli e difenderli sempre".

Sogni che molto spesso avevano il sapore dell’utopia, di un percorso illusorio e irraggiungibile. Eppure a volte i sogni prendono forma – basta solo crederci e avere il coraggio di intraprendere il bivio corretto – e allora tutto sembra avere finalmente un senso. Nuovamente.

Nelle scorse settimane, Giuseppe e Diego, due ragazzi della comunità Eden si sono diplomati. Un orgoglio e un esempio per coloro che temono di non essere all’altezza, un esempio per coloro che si sentono imprigionati nei loro errori, nel loro passato. 

Il futuro è tutto da scrivere e la loro testimonianza è un dono prezioso che vogliamo condividere per mettere in luce che dalle ombre si esce. È un percorso faticoso, tutto in salita ma che vale la pena di intraprendere.

“Sono Diego ho 26 anni, sono un ragazzo che ha avuto un passato burrascoso – ci racconta -. Tra reati e droga che mi hanno condotto fino a l'età di 22 anni a fare solo scelte sbagliate è arrivato un giorno che ho dovuto pagare i conti con la realtà, da quel giorno la vita è stata tutto un proseguire positivo non ho lasciato nulla. A cominciare dalla misura custodia cautelare che avevo, egli arresti domiciliari in comunità e da lì è spiccato il volo per me: ho appreso tanto lì, avevo tanto da apprendere da questo percorso e non potevo farla sfuggire questa occasione.

L'equipe del Delfino è molto preparata e mi ha seguito passo dopo passo, gli ho dato modo di lavorare su di me. 

Il segreto? Dipende tutto da noi, siamo noi a prendere le decisioni ed io in questo caso ero convinto. Ho scelto di iscrivermi a scuola, ho intrapreso la strada del volontariato, vari gruppi che offriva la struttura che mi hanno portato a diventare la persona che sono oggi: un ragazzo che lavora al servizio civile e alla gelateria Zorro e soprattutto con un diploma preso, anche se in ritardo... però ha un valore inestimabile. Una conquista, una vittoria e un riscatto per quello che ero. È una gratificazione personale per poter avere un domani ancora un futuro migliore.

Ai ragazzi che oggi stanno affrontando le difficoltà, che conosco bene, dico di farsi aiutare. Non abbiate paura né vergogna: chiedere aiuto è solo coraggio, non una vergogna!

Ci vuole molto coraggio ad uscire da un tunnel che molto spesso condanna per sempre a non vedere la luce, la sostanza è una bestia che non ha sentimento, egoista, crudele.

Vi auguro di prendere in mano la vostra vita e di goderne ogni dettaglio, non c’è cosa più bella. Fidatevi di me, di un ragazzo che ha molto sofferto e che finalmente respira la bellezza e la libertà della propria vita!”

Ci sono storie che vanno raccontate perché diventano corali, perché all’interno ognuno di noi riesce sempre a captarne qualcosa che sente familiare. 

La sostanza non dà tregua, non dà futuro né scampo, eppure il coraggio di tanti ragazzi è l’esempio di quanto sia difficile, ma possibile scegliere di cambiare la propria vita

"Finalmente ho coronato un sogno che inseguivo da tempo, per me è motivo di orgoglio personale, oltre una crescita culturale. È il punto di partenza verso una vita nuova vita personale e professionale... Non ho nessun dubbio sul fatto che, volere è potere! Ci racconta Giuseppe, anche lui neo diplomato con tantissimi sogni ancora da realizzare, consapevole che l’impegno e la determinazione hanno cambiato per la sempre la prospettiva della sua vita.

Diego e Giuseppe sono tornati a camminare lungo una strada luminosa, consapevoli degli ostacoli e delle difficoltà, ma sicuri di volerla attraversare lucidamente perché la vita è un dono che non può essere dissacrato. A loro auguro di trovare sempre le parole giuste per raccontarsi e aiutare, con le testimonianze, tanti altri ragazzi persi in un vortice apparentemente senza uscita. Quel buio può essere sconfitto e raccontato.

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