La riscoperta del gruppo nell’elaborazione del lutto
di Azzurra Mazzocca La droga uccide. Quante volte abbiamo sentito questa frase? È semplice pensare alla droga come agente danneggiante, sapere che qualsiasi sostanza costituisce un fattore di rischio per la propria salute. Però quando realmente muore qualcuno ci si rende conto che tale consapevolezza, nella sua semplicità, non basta. Come lo descrivi un corpo consumato e in fin di vita? Non esistono parole. E allora è necessario fermarsi a riflettere. Questo è ciò che è successo nella Comunità Eden del Delfino quando, in seguito alla morte di un membro del gruppo, ci si è ritrovati a vivere un vortice di emozioni negative. Chi vive la comunità di recupero è consapevole che il gruppo sia un’entità psicologica diversa dalla somma dei suoi componenti, la cui diversità è data proprio dalle relazioni dinamiche esistenti tra gli stessi individui. Si tratta di un ingresso progressivo in un ambiente culturale condiviso in cui la riflessione e il dialogo che ne conseguono permett