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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Pensieri negativi, riusciamo davvero ad allontanarli?

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I pensieri negativi, se accumulati, si ripercuotono prima o poi sul nostro fisico. Pensieri che se lasciati rotolare crescono senza filtri né sosta. Come la palla che con forza cade giù senza controllo, sempre più grande, sempre più veloce, i pensieri negativi drenano la nostra energia e ci tolgono le forze. E più cediamo ad essi, più forti diventano. Così com’è più difficile fermare la palla di neve dopo che ha rotolato vari metri giù a valle ed è aumentata di dimensione, lo stesso vale per una palla di pensieri negativi che ha già iniziato a ruotare. Quindi è utile intervenire in tempo per fermare il roteare della sfera. La vita ci mette davanti a delle sfide, molte volte senza darci tregua e senza tener conto delle risorse che abbiamo a disposizione. Avere pensieri negativi o disfattisti è normale in una situazione del genere. Tuttavia, alimentarli, memorizzarli o persino perseguirli peggiora la qualità della vita e contamina l’immagine che abbiamo di noi stessi. Perché do

Viaggiare verso un "nuovo mondo"

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Un "nuovo mondo" non è poi così lontano se unione, condivisione e cooperazione si uniscono. Una esperienza indimenticabile e costruttiva quella che il Delfino ha vissuto con la Comunità terapeutica “Mondo Nuovo”, nei mesi scorsi. “Cambiare paradigma: le comunità di fronte alla sfida della giustizia riparativa”, questo il punto elaborato dal Delfino, insieme allo staff della mediazione penale, e gli operatori della comunità che ha ospitato questo bellissimo confronto. Durante questa esperienza è emersa la volontà e la necessità di aprirsi, di raccontare la propria esperienza di vita condividendo paure, speranze con la consapevolezza di mettersi in gioco. Alcuni degli utenti hanno condiviso la bellezza di questo incontro riconoscendolo come momento di importante formazione personale: "la maggior parte di loro si è espresso con forti emozioni, si parlava di madri, sorelle disperate - racconta Franco - di esperienze personali traumatiche ed in tutto ciò le loro emozi

Se togli ciò che hai, chi sei?

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di Salvatore Tridico "Se togli ciò che hai chi sei?" Ascoltando questa domanda è venuta fuori una riflessione. Penso che molte persone fanno di ciò che hanno la loro personalità. Non tutti, ma sono tanti i casi di persone ricche materialmente ma povere d'animo, di umiltà, altruismo e di molti altri valori importanti.  Io non sono una persona ricca materialmente ma lo sono di valori. Ho i miei difetti, ma non mi reputo una persona negativa. Sono una persona a cui piace amare: amo la natura, amo gli animali, e sto iniziando ad amare anche un po' di più me stesso. Sono un ragazzo altruista, spesso insicuro ma determinato e testardo che se mi metto una cosa in testa faccio il possibile per raggiungerla, sono uno che spesso non accetta i propri difetti, faccio fatica a gestire quando ricevo delle critiche e quando mi viene puntato il dito contro, ma sono anche un tipo affettuoso e protettivo verso le persone alle quali voglio bene. Sono uno che a volte, attraver

Dedicato a te che sei altrove

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di Lina De Simone A te, che con il tuo bagaglio carico di difficoltà e sofferenza entri speranzoso in Comunità, oggi più che mai vorrei parlarti di me, del mio essere educatore, del mio desiderio di starti accanto, e rendere onore alla speranza che ha mosso i tuoi passi. Sento dentro la responsabilità che mi dai, trova il suo posto nel mio cuore e rimane lì, vigile, in ogni istante della mia giornata. Io non so mai se quello che faccio è la cosa giusta. Non so se sono troppo severa nello spronarti o troppo comprensiva nei confronti dei tuoi limiti o, ancor di più, se apprezzo abbastanza le tue risorse. Posso solo dirti che ogni mio gesto è sempre frutto di studio, di confronto, di etica, di amore per te e per il mio lavoro. Lo scelgo tra tanti come quello migliore per te. Anche le mie parole più dure, per te motivo di crisi, sono sempre frutto di questo mio agire. Posso dirti che a volte devo fare appello a tutte le mie risorse per dirti cose difficili da dire e sicuramente

Riparto da me

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di G. M. Ho attraversato giorni bui, giorni in cui le tenebre facevano parte della mia vita "normale". Era come vivere perennemente in una bolla e non passavano emozioni, sulle mie labbra potevi vedere una curva all'ingiù sul mio viso la stanchezza di una vita inutile, i miei occhi due enormi buchi neri, profondi, dove la luce non arrivava mai e il mio cuore duro come la pietra, freddo come un blocco di ghiaccio che nemmeno il sole più splendente e caldo riusciva a sciogliere. Ormai i giorni erano tutti uguali, passava tutto indifferente, io quella vita la guardavo dall'esterno come una barca nella tempesta che si fa trascinare dalle onde e dalla forza del mare mosso. Fino a quando finalmente dopo l'ultimo maremoto è spuntato il sole il mare è tornato calmo e io ho impugnato i remi e con forza e caparbietà sto remando verso il mio futuro, sto capendo i miei sbagli e riparo dove posso, mi pongo degli obiettivi e giorno dopo giorno li sto raggiungendo tutt

I solchi della dipendenza emotiva

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di Salvatore Tridico Il timore di restare solo mi ha portato a stare sempre in compagnia, qualsiasi fossero le abitudini. La paura di non essere accettato per quello che ero mi ha portato ad adattarmi a cose che non condividevo affinché non venissi messo da parte, emarginato. Inconsapevolmente cercavo attenzioni, considerazione e affetto da parte di chi mi circondava. Con il tempo, crescendo e maturando una certa consapevolezza di me stesso, mi sono reso conto di avere una certa dipendenza emotiva che in molte situazioni ho cercato di colmare stando sempre in compagnia per non rimanere solo, forse perché la solitudine mi portava a guardarmi dentro e vedere, a quei tempi, una persona insoddisfatta di sé stessa faceva male perciò cercavo sempre di svagare con la mente, distrarmi facendo qualcosa, stando insieme ai miei amici con i quali inizialmente ci si incontrava per giocare a pallone fino a quando cambiarono le abitudini e diventarono distruttive.  Entrò in "gioco&qu

Sentimento

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di Antonio De Simone  Ti ho nel pensiero, tenera in sguardi, di imbarazzanti emozioni. Ti ho nel cuore, sentine il battito,  fai parte anche tu della mia vita. Chiudi gli occhi, sai che molto è reciproco, ti sostengo e mi sostieni.

Un'ondata di emozioni

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di Salvatore Tridico Ritornare dove hai lasciato un pezzo di cuore ti dà un impatto emotivo molto forte. Sono tornato a trovare i miei compagni con i quali ho condiviso i miei giorni e gli operatori che mi sono stati di aiuto soprattutto nella mia sensibilità ed emotività forse eccessiva a tal punto che tornando da loro ero estremamente emozionato. Rivedere i loro occhi mi ha trasmesso un'emozione indescrivibile. Allo stesso modo rivedere gli occhi di operatori che mi sono stati vicini quando, dopo pranzo, nella mia riservatezza, mi isolavo per pensare, seduto su una panchina e venivano a chiedermi come stavo e alla quale ho aperto il mio cuore sono momenti che non dimenticherò mai e porterò sempre nel mio cuore con tanto affetto.  Uno staff degno e all'altezza del compito, compagni di percorso con cui ho instaurato legami fraterni. Mediatrici meravigliose professionalmente e umanamente. Le mie ambizioni mi hanno portato a decidere di uscire fuori da questo contesto

Sballatevi di vita

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di Giuseppe Mastroianni Voglio parlarvi di me e di come l'uso d sostanze ha cambiato la mia vita.  Io da ragazzo ero felice: avevo i miei hobby e le mie passioni, mi piaceva giocare a basket, fare musica, andare in moto ovunque, insomma non mi è mai mancato nulla, ho avuto una vita agiata anche grazie ai miei genitori (che Dio li benedica), anzi alcune volte penso mi abbiano dato fin troppo anche quando non lo meritavo.  Crescendo la mia vita è cambiata, ho iniziato a frequentare la gente di strada e ambivo ad essere come loro: forte e rispettato, mi piaceva guardare tutti dall'alto in basso. Da qui è iniziata una vita di eccessi, volevo sempre di più: le tasche piene di soldi, alcool, ragazze e la droga. Ho iniziato con gli spinelli, poi la cocaina e poi ancora feste e serate con droghe di tutti i tipi soprattutto quelle sintetiche. Fino a quando un giorno decisi di dire basta, mi fermai e decisi di dedicarmi a me in modo sano, mi trovai un lavoro, una ragazza e tu

La vita è adesso

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di Francesco Tornelli Mi sento proprio come un ragazzo che, compiuta la maggiore, età lascia la sua famiglia genitoriale per andare alla scoperta della vita. Lasciare la comunità per intraprendere il mio viaggio.  Vista così superficialmente è la cosa più bella del mondo, in comunità si va per risolvere un problema, e nel mio percorso ho avuto non pochi problemi attinenti al mio carattere, ai miei comportamenti, al mio vissuto, quindi vista da questa prospettiva una persona non vede l'ora di andarsene, ma questo posto è stata la mia casa per quasi due anni e lascio dei ricordi, belli e brutti, lascio la vita quotidiana con delle persone che sono diventate "la mia famiglia", esco dalla mia campana di vetro per andare ad affrontare le mie responsabilità che la vita mi mette davanti ogni giorno e che forse troppo a lungo ho rimandato. Qui in comunità lascio la parte peggiore di me, quella parte di me che mi ha portato sempre a prendere tutto ciò che arrivava co

La forza, nonostante me

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di Giovanni Loria Anche nel suo caos, nelle sue difficili prove, nelle sfide che ogni giorno ci impone di competere, cercare in tutti i modi di vincere, o perdere se ciò vuol dire imparare dalla sconfitta, perché se una sfida persa è un insegnamento, non è del tutto una perdita ma una spinta. Una vittoria che ci permette di ripartire, ripartire con qualcosa in più. Con le parole sono un grande, se avessi iniziato qualche carriera politica, sarei come tutti i politici: bravi a parlare ma l'opposto con i fatti. Ecco, questo sono io, quel tipo di persona che scrive canzoni motivazionali, stati delle volte pieni di ottimismo, quello che apparentemente sembra forte è sicuro, ma che come tanti crolla più volte.  Ecco perché scrivo, perché ogni parola la dedico a me stesso con la speranza e lo scopo che ciò che esprimo arrivi a chi come me pensa che anche nel suo caos, nelle sue difficili prove: la vita è bella.

Il tempo vola e noi siamo i piloti

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di Salvatore Tridico Quando sono in viaggio capita di affacciarmi al finestrino per guardare il paesaggio e allo stesso tempo viaggio con la mente, penso a ciò che è stato il mio passato, ciò che è il presente e chissà come sarà il futuro.  Penso che, come passa il paesaggio attraverso a una certa velocità, allo stesso modo a volte in fretta passano anche i giorni della mia vita e penso che debba godermi ogni giorno per evitare futuri rimpianti. A volte non ci rendiamo conto che, oltre alla vita, il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e di cui possiamo sfruttarne ogni singolo secondo a nostro vantaggio. Ogni frazione di secondo è importante. Ci sono corridori che per un millesimo di secondo vincono una gara, diventano campioni del mondo e scrivono la storia. Il tempo vola e noi siamo i piloti. Perciò usiamo ogni singola frazione di secondo per vincere le nostre corse. Nonostante abbia un valore inestimabile lo abbiamo gratis ed è uno dei regali più belli che la vita po

La parte in ombra

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Educare alle emozioni: una premessa per conoscere sé stessi e per relazionarsi agli altri  di Azzurra Mazzocca      Riflettere sul proprio stato emotivo non è semplice, significa mettere in evidenza l’aspetto più profondo di sé stessi e interrogarsi anche su quelle percezioni ed emozioni spesso spigolose e negative. Per chi sta seguendo un percorso di disintossicazione dalle sostanze stupefacenti è ancor più difficile, vi sono scelte sbagliate da considerare e obiettivi futuri per cui sperare. Tra passato e futuro vi è però la situazione attuale che porta con sé un carico emotivo notevole. Gli ospiti della comunità “Eden” de “Il Delfino”, durante il restorative circles, hanno provato ad ascoltare le proprie emozioni per poi confrontarsi in maniera costruttiva. Nel corso del laboratorio, intitolato “La parte in ombra”, ognuno ha descritto lo stato d’animo attuale e tale complessa riflessione è stata facilitata dal supporto della scrittura oltreché dalla scelta di mantenere

Quando le valvole di sfogo ti salvano...

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di Salvatore Tridico Quando i sentimenti negativi entrano prepotentemente nella tua mente e prendono il sopravvento è difficile gestirli. Non si può essere esenti da essi anche perché altrimenti non daremmo valore a quelli positivi perciò ben vengano. Quello che si può fare in certi momenti è ridurre al minimo i "danni" che ne possano causare. Trovare la "valvola di sfogo" adatta a te per scaricare tensioni e malumori.  Per me la musica oltre una valvola di sfogo è un' amica che mi tiene compagnia, mi consola, mi esalta, mi fa gioire, mi ricarica, mi rilassa. La musica può essere un vestito su misura che puoi scegliere quale indossare a seconda del tuo stato d'animo. La mente è lo strumento più potente che l'essere umano possa avere perciò bisogna saper farne buon uso. Si può usare per danneggiarsi o per volersi bene. Sta a noi scegliere. La mente crea i tuoi pensieri, i tuoi pensieri generano le tue convinzioni, le tue convinzioni determinano

Avere cura dei sogni

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di Francesco Tornelli Ho trascorso la mia vita definendomi una persona calcolatrice, ma non calcolavo niente, avevo solo l'illusione di calcolare, di prevedere i comportamenti altrui, senza rendermi conto che invece ero io che mutavo i miei comportamenti in base a ciò che vedevo dinanzi a me. Solo adesso, pensando al mio passato, capisco che ho vissuto una vita allo sbando e che le uniche cose che calcolavo erano come poter fare qualche rapina, oppure come rompere le scatole alle persone.  Da qualche tempo qualcosa è cambiato: non è cambiata la mia vita ma il mio modo di vederla, e forse per la prima volta riesco ad essere una persona che calcola le cose, calcola gli obiettivi perseguibili, seguendo quella linea che mi sono prefissato, portando avanti quelle piccole cose che servono come responsabilità nel realizzare i miei sogni. Non ho mai smesso di sognare, ho atteso che i miei sogni si realizzassero da soli, e solo adesso riesco a capire che potevo realizzarli anche

Le regole del gioco

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di Bina Salvati Il buon funzionamento della società o di un qualsivoglia gruppo associato è dato dal rispetto delle regole che gli stessi uomini si sono dati per garantire i diritti di tutti e organizzare al meglio la loro vita comune; il rispetto per gli altri è la base, dunque, per una civile e pacifica convivenza. Sin da quando siamo bambini ci viene insegnato come comportarsi educatamente, come essere gentili verso il prossimo, come relazionarsi in modo civile. Ma queste stesse regole, sentite e risentite, ripetute fino allo stremo, a casa, tra i banchi di scuola, nella società di tutti i giorni, noi le rispettiamo realmente? E soprattutto, lo stesso rispetto che vogliamo per noi, per le nostre idee, è uguale a quello che abbiamo per gli altri o per l’altrui pensiero, se questo si discosta dal nostro? Gli utenti del Delfino durante l’ultima attività di mediazione penale, sono stati i protagonisti del laboratorio intitolato “Le regole del gioco”, laboratorio che li ha port