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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

Respiri che lasciano impronte

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di Giovanni L. Ora osserva, osserva la tua vita. Osserva come nonostante le vicissitudini trascorse, le maschere indossate, causa di fallimenti subiti, vuoti colmati con troppa superficialità, con troppe scelte poco sicure e convenzionali. Osserva come il tuo cuore ha incassato e come con la stessa forza di attutire il dolore ti ha spinto verso una vita migliore. Osserva bene quello che sei, correggi bene i tuoi passi, perché ogni impronta che lascerai sarà il risultato di ciò che sarai.

Io, scelgo la vita

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di Marco T. Giorno e notte a gestire il male che popola per le vie della città. Ti piace, diventi succube di ciò che distrugge la città perché al tuo fianco hai i "compari", così simili a te. Imperterrito per le strade continui a seminare il panico, ti senti appagato, ti senti un leone, cammini col petto all'infuori e a testa alta, ma un giorno ti molleranno anche loro. La notte rifletti e pensi se sia giusto o meno, eseguire azioni nei confronti di chi non pensa alla sua vita e cede in qualcosa di brutto. Così perdi la tua vita, perdi tutto ciò che ti circonda e tutto fa terribilmente male. Ma un giorno ti alzi, e forse per tutti i pensieri che hai avuto durante la notte, riesci a pensar di cambiar vita: è bello essere lucidi e sentirsi lontano da circostanze vigliacche e meschine. Tutto è diverso finalmente, ora la notte sogni il giorno e ti rende felice. Ora sì, che è vita.

Una giornata speciale alla REMS

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di Angelo N. Sono rimasto colpito da una notizia che mi ha incuriosito moltissimo. Io e altri 5 compagni di percorso, siamo stati riuniti dal  responsabile della struttura, dove vivo da quasi 3 anni, e da altri operatori, per dirci che avremmo passato una giornata speciale  insieme a dei ragazzi di una struttura del Delfino ( REMS), con un vissuto simile al mio. Anche io sono stato uno di loro, pensavo solo ad una cosa, cioè che il mio mondo era finito, riuscivo a chiedere solo psicofarmaci, ero immerso in un mondo buio totale. Non volevo più vivere, ma un giorno ho avuto la fortuna di conoscere una struttura ed ho capito subito che poteva essere la mia ancora di salvezza. Come già vi ho detto, ero completamente assente. Una sera, per un pelo avevo perso la vita, se sono qui, lo devo al mio amico, Salvatore  di nome e di fatto. Mi ha salvato la vita insieme ad altri operatori. Quello che vi voglio dire è che dopo tante sofferenze, oggi sono cambiato e ho ritrovato la v

Nel buio cerca il sole

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di Carmine Q. In questo articolo che mi appresto a scrivere vorrei dare spazio a quella che ahimè è la malattia del XX secolo alias la “depressione”. Anche se, come la maggior parte di noi, ho attraversato periodi difficili, personalmente non ho mai sofferto di questa patologia, per questo motivo faccio fatica ad entrarci dentro, altro non posso fare che esprimere quello che sento. Sono molteplici i motivi che spingono una persona a spegnersi della sua luce o nei casi più eclatanti a gesti estremi per sé o per i suoi cari. A parer di un ignorante, la depressione non va via con psicofarmaci. Qualsiasi cosa accade anche se sembra insormontabile da superare, reagisci, lotta. La vita è lì fuori che ti aspetta con i suoi intensi profumi. Fermati ad osservare il tramonto e pensa che qualsiasi cosa accadrà al sole, nel buio della notte, domani mattina sarà pronto e deciso a rialzarsi, per una nuova alba, per un altro giorno pieno di vita.

Passi verso il cambiamento: un progetto di vita

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di Antonio DS Una REMS è la residenza per l’esecuzione di una misura di sicurezza, è una struttura questa nata in sostituzione delle OPG letteralmente ospedali psichiatrici giudiziari. Nelle REMS vengono accolte persone affette da disturbi psichici che si sono ritrovate ad essere autori di un reato. A Santa Sofia D’Epiro (CS) ha sede una REMS che fa parte del circuito della Cooperativa Sociale de Il Delfino. Nei giorni scorsi ad alcuni di noi utenti, c’è stato proposto dallo staff se voler essere presenti ad un incontro con le persone che in questo momento risiedono in questa struttura. Ciascuno di noi a cui era stata fatta questa proposta, non si è posto alcun tipo di problema a dare subito adesione della propria partecipazione, a quella che è stata un’occasione per iniziare a tessere una trama, fra loro residenti della REMS e noi qui dell’Eden a Castiglione Cosentino, proponendoci entrambi di operare affinché si possa riuscire a dare ancora di più, un senso più concreto

Dall'inferno alla vita: la speranza e i sogni di Christine

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di Carmine Ritacca Operatore legale Sprar ordinario “La Terra di Mezzo” Domanico. Christine ha gli occhi grigi come nuvole di temporale che sembrano trasmettere l’eco di un tumulto di voci.  Voci che parlano di migrazioni irregolari attraverso il Mediterraneo, spesso accolte con discriminazione e pregiudizio dall’Europa, del traffico di esseri umani sfruttate dalla criminalità organizzata, e altre che raccontano delle manifestazioni più viscide della violenza razzista nelle sfere della quotidianità. Quella di Christine è solo una delle tante storie di vittime di sfruttamento che arrivano in Italia, ma il cui destino appare spesso segnato fin dal paese d’origine.  Da qualche mese è beneficiaria del progetto Sprar per adulti gestito dal Centro di solidarietà “Il Delfino”, in cui lavoro come operatore legale, nel piccolo comune di Domanico alle porte di Cosenza, in Calabria. Dal primo incontro mi colpisce la sua bellezza discreta e il suo sguardo luminoso, carico di di

“Caro diario", il miscuglio disordinato delle emozioni

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di Katya Maugeri Iniziava così il nostro percorso interiore, con quel “Caro diario”. Molti anni fa, quando i social network non avevano invaso le nostre abitudini e limitato le nostre emozioni, la nostra identità. Per generazioni, le pagine di diario hanno avuto un ruolo rilevante nella vita degli adolescenti: erano custodi di emozioni, di sentimenti, di frustrazioni, dubbi amletici, custodi di attimi che, attraverso la scrittura, diventavano memoria dall'odore di inchiostro.  Il caro vecchio diario con il lucchetto, il nostro amato “diario segreto”, il depositario intimo e sicuro dei pensieri, quando le riflessioni, le emozioni avevano un valore inestimabile, quando era severamente vietato “denudare” la propria anima, quando i disagi e i primi amori erano segreti da tutelare senza alcuna ostentazione. La chiave – ben nascosta – dava accesso a un mondo che custodivamo gelosamente, un altrove in cui soffermarsi e affidare la nostra parte più vera. Tra sogni e poesie,

Due zero formano un infinito

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di Giovanni L. Vorrei poterti dare come minimo la luna, affiancarla accanto a te quando ti sentirai più sola, per poi prendere ogni tua singola paura. Mischiarla con la mia e farne una forza sicura, non basterebbe, nemmeno l'universo per compensare la semplicità ad ogni tuo gesto, per questo ho ripreso tutto ciò che mi son perso, perché la tua presenza dà valore anche a me stesso. La bellezza, dietro i tuoi sorrisi, facciamo anche l'amore senza togliere i vestiti e penso, che un amore è per sempre, noi due, ci aspettavamo da sempre quindi riepiloghiamo: ti ho detto mai ti amo? Scherzo su sto pezzo, ma credo in ciò che siamo. Ognuno dei due, la parte mancante dell'altro 1+1=1 ho fatto i calcoli e non sbaglio, il mio cuore fuori tempo con gli altri, forse cerca di seguire solo i tuoi di battiti, credimi, se soli siamo fragili, questa fragilità accoppiata ci rende invincibili. Invisibili a gli occhi degli altri, a chi pensa che io e te

Un dono di Mahatma Gandhi

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Un testo portatore d’amore verso il prossimo, per cercare di educare il mondo alla fratellanza. Prendi un sorriso, regalalo a chi non l’ha mai avuto. Prendi un raggio di sole fallo volare là dove regna la notte. Scopri una sorgente fa bagnare chi vive nel fango. Prendi una lacrima, posala sul volto di chi non ha pianto. Prendi il coraggio, mettilo nell’animo di chi non sa lottare. Scopri la vita, raccontala a chi non sa capirla. Prendi la speranza, e vivi nella sua luce. Prendi la bontà, e donala a chi non sa donare. Scopri l’amore, e fallo conoscere al mondo.

Appunti e note: L'importanza di un secondo

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di Giovanni L. Eppure un altro anno è già passato è già volato Tra un battito di ciglia e se son qua son fortunato  Eppure un altro anno è già passato,  c'è chi non è più qua e al cielo mando un grosso bacio C'è, chi dice che la vita passa in fretta Se non gli corri dietro va veloce e non ti aspetta  È come un treno che ha un vagone solo e vuoto Che se non riempirai resterà un viaggio a vuoto Tu fatti un reso conto di quest'anno che hai trascorso  Lascia stare se non hai raggiunto l'obiettivo posto Lascia stare se in quest'anno sei stato solo zero Tu pensa che sei qui e ricomincerai da zero  Io credo in me, credo in te, credo in quest'anno che viene Questo è l'inizio di ricostruire scelte nuove  Questo è l'inizio di guardare in faccia le persone  Senza sentirsi niente senza forma di pudore Credi, credi, credi in ciò che fai E no, no non lasciarti andare mai  Che è proprio quando pensi che non ce la farai

Incontri che scaldano l'anima

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di Raffaele Gencarelli Il medico Condotto aveva lo studio nel centro storico, si raggiungeva da una ripida e stretta scalinata in mezzo a finestrelle irregolari, muri scrostati, qualche vasetto con scheletri di begonie e rinsecchite faceva intuire di un passato in cui la vita fioriva in quei vicoletti.  Avevo fretta, la macchina fuori posto mi spingeva a correre, intrapresi la scalinata saltando i gradini a due a due, quasi meravigliandomi della mia agilità, nel mentre mi compiacevo con me stesso e girato in un angoletto, mi imbatto in un ostacolo, appoggiato al muro un'anziana signora prendeva fiato.    Mi fermai e lei con un filo di voce mi chiese;   “Giuvano’   m’ aiuti pe piaciri “devo andare dal dottore.   Gli porsi il mio braccio ma lei si aggrappò alla mia mano.   Aveva un lungo vestito blu scuro dei piccoli fiorellini stampati stretti ,un grande scialle nero che copriva tutta la testa e le spalle, canuti capelli d'argento spuntavano dallo scialle e fac

Empatia e gratitudine all'Eden

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Nei giorni scorsi è stata celebrata, presso la Comunità Eden, la messa nel ricordo del padre di Raffaele Gencarelli scomparso da poco. Un utente della comunità ha scelto di leggere un suo pensiero. di Francesco B. Raffaele mi è dispiaciuto molto della mancanza di tuo padre e ti dico con il cuore che la mancanza di un genitore ci fa stare molto male, ma soprattutto lascia un vuoto incolmabile. Ho vissuto la stessa situazione e chi più di me ti può capire, però la vita continua anche se i nostri genitori saranno e vivranno sempre nei nostri cuori. La rassegnazione sarà solo parziale e noi dobbiamo continuare  a vivere perché ci hanno dato tanto. Tuo padre non è morto invano perché ha lasciato te che sei una persona speciale. Quelle poche condivisioni che abbiamo avuto, mi hanno fatto capire quanto vali, persona buona, forte e disponibile con tutti.  Grazie Raffaele perché quel poco che mi hai dato qui in comunità per me vale tantissimo. 

Lettera ai miei figli

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di Carmelo F. Cari figli, voi siete i miei cari ragazzi. Audaci, simpatici, pieni di vita, curiosi e veramente divertenti. Come sono fortunato ad avervi avuto, un prezioso regalo della vita! Di volta in volta avete scaldato il mio cuore con il vostro sorriso, il vostro simpatico modo di essere sciocchi e la vostra straordinaria personalità. Penso molto a come diventare un genitore migliore. Posso esserlo, voglio esserlo. Provo a farlo e a dire la cosa giusta. Sono affascinato dalla vostra intelligenza, dalla vostra creatività, sempre ricchi di idee. Vi amo immensamente!  Cari figli miei, mi auguro per voi meravigliose avventure, amicizie eterne e l'opportunità di perseguire le vostre più grandi passioni. Vorrei che le persone fossero gentili con il vostro cuore. Sebbene non posso promettervi una giornata priva di problemi, posso dirvi che la forza nasce tra le lotte e le delusioni. Io prego spesso, affinché possa essere sempre una buona guida, un buon esempio, prego

Sprar e laboratori: Il cibo è cultura, identità, piacere

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di Rosa Imbrogno Il cibo e il suo valore, il suo colore, il suo sapore, il suo profumo.  Il cibo è cultura, identità, piacere: una delle tante esperienze laboratoriali con i minori del centro Sprar la Contea di Mendicino. "I piatti tradizionali sono la nostra bandiera nel mondo, nonché patrimonio storico e colonna portante della nostra identità". Cucinare è un'arte, richiede tempo, richiede fatica, è un gesto di amore, di altruismo, è preparare un piatto fatto pensando a chi lo mangerà. Spesso i nostri ricordi sono legati al cibo, agli odori, ai sapori, ricordi che sanno di casa, che sanno di vita, che sanno di famiglia. Attraverso il cibo condividiamo amore e tempo, condividiamo il legame a una terra. La cucina è tempo e memoria perciò, rispettiamo il cibo e la sua cultura storica.

Si riparte da noi

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di Marco T. Circostanze felici, attimi sorridenti, sogni che si avverano, desideri che vengono esauditi. Le voci, le vostre voci, suono unico diverso da tutti. Cambiano i momenti, cambiano le città, si cambia vita. È bello credere alla bellezza della vita, al momento nascosta ai nostri occhi,  difficile cambiare per chi come noi ha agito contro ciò che desideravamo. Ma tutto è possibile: si può cambiare perché la forza del bene aiuta ad irrigidirsi contro la nostra vecchia vita, si riparte da zero, ripartiamo da capo insieme,  insieme possiamo tutto. Sorrido pensando a voi, sorrido pensando voi e me. In un attimo ritrovi i desideri e i sogni che sempre  ci hanno accompagnati sin da piccoli. Una famiglia felice, è bello crederci.

Addiction news, parola agli esperti: Leggendo un articolo sul Corriere, riflessione a margine

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di don Salvatore Vergara Antonio Polito ha scritto, qualche giorno fa, un interessante articolo sul corriere della sera on line, che ha suscitato  in me la voglia di prendere “carta e penna” e fare delle riflessioni a margine che siano un piccolo contributo al dibattito sulla droga in Italia. Questo perché (ed è il grande obiettivo del mio intervento) credo che il problema principale sia il silenzio assordante che c’è, nel nostro paese, sul problema droga, soprattutto nella vita degli adolescenti: non è una questione del festival di Sanremo e delle canzone che inneggiano o no al consumo della droga: il vero problema è la sorte di tanti ragazzi che sono a rischio distruzione della loro esistenza. Polito avverte che “L’eroina è tornata, ma è diversa per qualità e costo. Nuove sostanze hanno creato nuovi consumatori…”, quanto è vero questo! Ma mi chiedo: a chi interessa? Quanti sono coloro che ne fanno la ragione di un impegno sociale? Eppure il problema è serio

Passione, vocazione e amore: il mio lavoro

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di Rosa Imbrogno Raccontarsi è sempre una delle cose più difficili che si possa fare, ma provo a buttare giù qualcosa che riesca a descrivere una delle mie ragioni di vita più belle. Il lavoro con gli altri e per gli altri. Talmente innamorata del mio lavoro che sembra non sentire mai l’esigenza di prendere una pausa, e quando per forza maggiore devo farlo perdo l'equilibrio. Sento che il lavoro per me è una chiamata ad un progetto più grande: una vocazione, come se ci fosse un destino che mi spinge in quella direzione. Primo Levi sosteneva che “trovare un lavoro che si ama corrisponde alla migliore approssimazione della felicità sulla terra”, lo confermo a cuore aperto. "La passione è un elemento che fa incredibilmente la differenza nello svolgimento di un lavoro: di certo non annulla la fatica o lo stress, ma rende tutto questo più sopportabile perché ogni sacrificio è fatto in nome di un progetto più grande". Non si finisce mai di imparare, la

Sogno un amore

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di Giovanni L. a Dino Dispenza Sogno un amore che non conosce barriere, uno di quelli dove non esiste la gara di potere tra due persone, perché si è così uniti da non riuscire più a vedersi come due corpi singoli. Sogno un amore dove ci si pensa con forza e ci si sente anche quando si è distanti, dove non hai paura di chiedere "scusa" e di sentirti vulnerabile, perché sai che l'altra persona non userebbe i tuoi momenti di fragilità per schiacciarti.  Sogno un amore dove si cerca una parola nuova, perché dirsi "ti amo" sembra troppo poco, dove ci si abbraccia facendosi quasi male, perché si ha il bisogno di sentirsi sempre più vicini. Sogno un amore folle, di quelli pieni di romanticismo e, fanculo, non me ne frega di sembrare troppo sdolcinato o "antico", dove fai l'amore dolcemente, a tratti spinto, perché non si conosce la vergogna. Sogno un amore dove perdi la testa, ma mai la direzione della tua vita, dove si sbanda in due sol

Addiction news: parola agli esperti. Il silenzio assordante sulle dipendenze

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di  Giuseppe Mammana, presidente Associazione italiana per le cure delle dipendenze patologiche (Acudipa) C'è silenzio assordante sulle dipendenze. La cocaina è leader, l’eroina è ricomparsa, un mare di cannabis è consumata ogni giorno e aumentano i trattamenti psichiatrici e le violenze collegate a cannabis e cocaina. Il Dpr 309/90 fa la prevenzione nelle scuole attraverso i Cic (Centri di informazione e consulenza), ma da 10 anni non hanno avuto più risorse. I Serd, pieni di utenza cronica, non sono adatti per i giovani e l’enorme sommerso, e danno assistenza ambulatoriale che incide poco sullo stile di vita. Le strutture diurne e residenziali lo modificano più facilmente, ma occorre l’autorizzazione dei Serd, che spesso ostacolano la scelta. Il conflitto di interesse di chi eroga cure e controlla contemporaneamente la spesa, ha ricadute sulla qualità delle cure.  Bisognerebbe affiancare alle cure e alla riabilitazione una formazione professionale e un’inclusio

Schegge d'amore

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di Marco T.  Schegge di male arrivano dritte al cuore senza preavvisarti del male che stanno per recarti, testardo col petto all'infuori, ti fai colpire dall'ennesima scheggia. Il tuo cuore è sanguinante, ma ancora battente, continua a sorridere se pur è doloroso continua a stringere e sorride. Testardo e col sangue che continua a scendere come lacrime ti rialzi, non puoi crollare ora, guerriero, non devi mollare alzati ancora. Ti rialzi e asciughi le prime lacrime di sangue,  che scendono dal tuo cuore, alzi il capo e guardi avanti. Trasformi quelle schegge malate, in schegge d'amore,  colpo dopo colpo ti rialzerai sempre di più. Son venuto al mondo per combattere, non per aver vita facile, con le schegge d'amore, solo così riuscirò ad avere ciò che desidero veramente.

Al mio dolore

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di Carmelo F. Cerco di combatterti con l'amore dei miei figli e di mia moglie, cerco di amarli per essere amato, e voglio scriverti questi versi che mi rappresentano: "Adesso chiudi dolcemente gli occhi e stammi ad ascoltare: la vita è l'unico miracolo a cui non puoi credere perché tutto è un miracolo tutto quello che vedi e non esiste un altro giorno che sia uguale a ieri, tu allora vivilo come fosse l'ultimo. Abbracciami se avrò paura di cadere, abbi cura di me.  Il tempo ti cambia fuori, l'amore ti cambia dentro. L'amore è l'unica strada, è l'unico motore.  È la scintilla divina che custodisce nel cuore, tu non cercare la felicità semmai proteggila, è solo luce che brilla sull'altra faccia di una lacrima.  Ognuno combatte la propria battaglia, tu arrenditi a tutto perché l'impresa più grande è perdonare se stesso, attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo, anche se sarà pesante come sollevare il mondo.  E ti accorgerai c

L'ultimo baluardo

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di Giovanni L. Il mio ego parla, mi sussurra "zitto e fermo". Il mio ego in gabbia mi sussurra "datti tempo", io lo ascolto perché in fondo a lui devo tanto. Lo assecondo e lo nascondo sempre, dietro e dentro un pianto. In ogni canzone che scritto ho messo in atto il mio ritratto così tutti possono ascoltare il mio dolore astratto ed ho passato troppo tempo dietro ad ogni tempo perso ed è per questo che adesso trovo la luce dentro me stesso. Sempre in compagnia, in balia della mia solitudine, riflesso nel mio cesso c'era il riflesso di un cocainomane. Spesso depresso in famiglia, lui resto del culmine, perché non è normale, anzi è anormale essere sensibile. Le troppe mancanze nel tempo hanno creato quello che io sono, è drammatico vivere adesso spesso il senso dell'abbandono ma è grazie alle mie sorelle se tutt'ora mi reputo un uomo se dallo sputo di Dio è riuscito a nascere il fiore più raro. Io, darò il meglio di me, io darò il meglio

Un sogno danzante

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di Katia De Marco È difficile parlare di "Lei". In genere siamo in grado di esprimerci solo attraverso il movimento del corpo, perché è l'unico elemento che appartiene ad essa. Martha Graham diceva che le nostre braccia hanno origini dalla schiena perché un tempo erano ali, e che la danza è il linguaggio nascosto dell'anima e quando non si può danzare è lei che danza per noi.  "Non è razionale non lo puoi spiegare, tremano le gambe mentre ride il cuore". Così il ritornello di una canzone, ed è in queste parole che mi rivedo un attimo prima di esibirmi. L'emozione della prima lezione che feci mi travolge ogni volta che entro in un'aula. La sensazione che provai la prima volta che salii sul palco mi travolge ogni volta che mi esibisco. Quasi in panico, senti le gambe immobili, la testa completamente vuota, ed il cuore batte così forte che quasi lo senti uscir fuori dal petto. Eppure sei li, sai che non puoi tirarti indietro, ormai sei sul p

A mio padre, in memoria degli abbracci perduti

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di Raffaele Gencarelli Arrivano giorni tristi, arrivano in groppa a un nero destriero con la folta criniera tormentata dal vento, arrivano e si portano via un pezzo del tuo cuore, un pezzo della tua anima. Vedi volare via inesorabilmente tanti felici momenti vissuti, resto a terra barcollante e azzoppato. Nei tuoi occhi inumiditi si accavallano i ricordi di una vita, vedi quel bambino che eri, lo vedi correre e cercare sicurezza tra le forti braccia paterne, quelle braccia che come rami di quercia ti accoglievano trepidanti. Le immagini si affollano, fanno a gara per uscire e raccontare l'amore, le lotte, l'affetto e le incomprensioni. Voglio raccontarti dei pudici baci ricevuti, elargiti con discrezione, ma figli di un amore forte e radicato. Arrivano i giorni tristi portandosi via la gioia, lasciandoti come compagno fedele il dolore. Sarà una stagione triste e arida, ma nulla potrà toglierti ciò che hai ricevuto, mai un abbraccio appassirà né un sorriso, co

Addiction news: parola agli esperti

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Dal  Corriere della Sera, 14 febbraio 2019    La droga e i nostri ritardi d i Antonio Polito C’è una nuova emergenza droga tra gli adolescenti. L’inchiesta del Corriere lo sta testimoniando oltre ogni dubbio. L’eroina è tornata, ma è diversa per qualità e costo. Nuove sostanze hanno creato nuovi consumatori. Sempre più spesso i ragazzi non sanno neanche bene che cosa stanno assumendo, e per questo la soglia di percezione del rischio si è abbassata. In termini medici sono definite «poliassunzioni», ma i giovani le chiamano il «mischione», mix di droghe più o meno pesanti, fumate, ingerite o iniettate.  Le norme che regolano il sistema della prevenzione e dell’assistenza risalgono agli anni 90 del secolo scorso, e furono scritte per un fenomeno del tutto diverso. Nuovi problemi emergono, e richiedono una riflessione seria e senza preconcetti.  1) I ragazzi che si drogano hanno bisogno di un aiuto prima che sia troppo tardi. La loro salvezza è questione di tempo. E